Quando i carabinieri sono arrivati in via del Sommergibile 29 la vittima teneva ancora stretta in mano una spranga di ferro. E sì, Fabrizio Vallo - 48 anni - non era un tipo a posto: un passato consolidato tra spaccio e rapine che tuttavia non gli avevano mai permesso di acquisire lo "status" di criminale di spessore. E benché il suo omicidio, giovedì sera, sia avvenuto in un luogo "evocativo" - sulla stessa strada nel novembre del 2011, avvenne il duplice omicidio di Giovanni Galleoni e Francesco Antonini, alias “Baficchio” e “Sorcanera”, evento che segnò l’ascesa del clan Spada - non sarebbe tuttavia legato alla criminalità organizzata quanto più a dissidi di natura personale.
Vallo non era un criminale di spessore: testa calda sicuramente, spacciatore e al contempo tossicodipendente, rapinatore seriale, non aveva però "batterie" da comandare e non rappresentava un problema per chi, sul litorale, continua a imporre la propria "legge". Le indagini dei militari del Nucleo Investigativo di Ostia sti stanno dunque concentrando nella sfera privata dell'uomo. All'origine dell'agguato - per il quale non ci sono testimoni - forse una discussione maturata proprio all'interno di quel complesso di edilizia popolare dove Vallo viveva da anni. Non si escludono dissidi per futili ragioni condominiali né contrasti legati alla droga ma forse più per una dose tagliata mala o non pagata. Al vaglio anche la posizione della compagna con la quale non erano mancato in passato dei problemi.