Netturbino drogava, stuprava e filmava ragazze, il racconto di una vittima: «L'ho scoperto dai video, non ricordavo nulla»

Nel cellulare del netturbino arrestato la polizia ha trovato i filmati degli stupri

Lunedì 18 Settembre 2023 di Raffaella Troili
Netturbino drogava, stuprava e filmava ragazze, il racconto di una vittima: «L'ho scoperto dai video, non ricordavo nulla»

«Ho scoperto di esser stata stuprata. Se lo avessi saputo lo avrei denunciato subito». Umiliate, doppiamente, dalla violenza e da quelle immagini: filmate e fotografate stese nude sul letto o in biancheria intima, mentre dormivano, a pancia in giù, indifese e inermi. L’orrore nell’orrore, a loro insaputa. Le vittime di Ubaldo Manuali, il netturbino 59enne di Riano arrestato a Roma, ricordano poco e niente dello stupro avvenuto mentre erano stordite per via dei cocktail a base di diazepine somministrati loro da quell’uomo conosciuto su Facebook. «Un piacione, belloccio, ci sapeva fare», hanno raccontato.

Contattava le donne su Facebook, via messenger cominciavano a conoscersi, dopo una fitta corrispondenza virtuale, scattava l’incontro dal vivo. Il target delle sue prede, erano donne sui 40 anni. Il suo intento, una volta carpita la loro fiducia anche grazie ai modi di fare e all’aspetto fisico, era filmarle durante le violenze sessuali. Quando erano ormai incoscienti sotto effetto del mix di alcol e farmaci ipnotici. E poi girare tutto agli amici, deridendo e ironizzando.

Solo grazie alla denuncia di una donna che si è presentata stordita all’ospedale San Pietro e ricostruito con gli agenti del commissariato Flaminio Nuovo l’incubo che aveva vissuto, altre due donne hanno scoperto la verità e denunciato. Dal telefonino sequestrato gli investigatori sono risaliti a Manuali ora ai domiciliari. Una donna non ricordava nulla. «Poi ho visto le immagini, ero io...». Originario di Riano, lavorava a Fiano per una ditta comunale di smaltimento rifiuti. Al momento dell’arresto era ospite di una donna, forse una recente compagna, al Casilino. Ma è a Riano e a Fiano che era conosciuto da tutti proprio per il suo fare sbruffone e “piacione”. Non passava inosservato. Anche sui social. Per questo riusciva ad adescare facilmente su Facebook giovani donne piacenti. «Pian piano era nata un’amicizia virtuale, mi ero fidata», ha raccontato la donna che ha denunciato dopo esser arrivata in stato confusionale in ospedale. E così le altre: «Siamo diventati amici prima in rete, poi ci siamo incontrati di persona». Tutte ricordano poco e niente, nessuna sapeva di esser stata violentata, filmata e fotografata. Nel telefonino sequestrato a Manuali, arrestato per violenza sessuale e diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti, commessi a Capranica, Riano e Mazzano Romano, sono presenti le immagini di un’altra donna, una quarta, che gli investigatori stanno ancora cercando di rintracciare. 

IL MODUS OPERANDI

Il modus operandi non era sempre lo stesso ma comunque il netturbino stordiva a tal punto le vittime che non spariva, per cui a volte i contatti sono continuati. «Il giorno dopo l’incontro mi sono ritrovata a casa sua confusa, lì con lui senza una specifica richiesta, senza un invito». Altre volte è andato via: «Ma come mai? Ma che è successo?» ha scritto una donna a Manuali, «usciamo e poi mi ritrovo a casa da sola?». Tutte hanno detto di «aver preso uno spritz, poi non ricordo più niente», comunque non erano consenzienti perché stordite e addormentate come si evince dalle immagini. «Mi ha contattato su Fb - l‘ennesima testimonianza - dopo una breve relazione epistolare sono venuta in treno a Roma, mi è venuto a prendere alla stazione, poi siamo andati a casa sua a Riano, ci siamo seduti in salone, davanti al camino. Mi sono risvegliata il giorno dopo, ero anche un po’ imbarazzata per essermi addormentata. Non lo ho più rivisto».
 

Ultimo aggiornamento: 20 Settembre, 11:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA