Malore mentre gioca a calcetto a Roma. «Ha un infarto, così muore». Ma viene soccorso e salvato dagli amici

Miracolo al Flaminio: decisivo l'aiuto dello staff del circolo con il defibrillatore, dall'ospedale Santo Spirito i complimenti per la tempestività degli amici

Sabato 4 Marzo 2023 di Michele Galvani
Malore mentre gioca a calcetto a Roma. «Ha un infarto, così muore». Ma viene soccorso e salvato dagli amici

All'improvviso si è accasciato sul campo di calcetto. Chi era con lui ha pensato fosse «morto, perché sono servite almeno 3 scosse con il defibrillatore per rianimarlo e tenerlo in vita»: così S.d.M. si è salvato. Ora è ricoverato sotto osservazione al Santo Spirito: i medici stanno facendo «dei controlli per capire cosa sia successo», racconta la moglie al telefono, ovvero capire il perché di questo infarto improvviso. Se non è un miracolo, poco ci manca. Il malore infatti, ha colpito un uomo in perfetta salute, che non aveva mai accusato nulla del genere in vita sua. Un atleta, una persona con uno stile di vita sano. L'uomo, nonostante i suoi 78 anni, gioca tutte le settimane a calcetto (torneo per over 60) con un gruppo di amici al Futbol Orange, zona Villaggio Olimpico.

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«A un certo punto si è accasciato, ma non abbiamo perso tempo - racconta Sergio Manto, istruttore del circolo - tutti ci siamo prodigati. Il ragazzo al desk ha portato su il defibrillatore, mentre io praticavo il massaggio cardiaco, con le compressioni. Ho montato le piastre e praticato le scariche». Sono stati minuti lunghissimi, interminabili, in attesa dell'arrivo dell'ambulanza. A un certo punto, dopo le sollecitazione S. «si è ripreso, è tornato lucido e non sembra aver riportato danni gravi. Per me era come morto, l'abbiamo riportato in vita». Una storia talmente incredibile che «il personale della rianimazione del Santo Spirito ci ha chiamati per farci i complimenti, ma senza il defibrillatore nella sede non saremmo mai riusciti a salvarlo».
L'AIUTO
Manto ci tiene a fare i nomi di chi ha contribuito a un lieto finale insperato.

Nella rianimazione «mi hanno aiutato Tiziano Pennese, Tommaso Pedis e Stefano Di Felice. Poi il ragazzo che è stato velocissimo a portare il defibrillatore, Umberto Favretti. Mentre i compagni di squadra che sono stati i primi a soccorrerlo, David Berardi e Valter Nussbaum». Nei prossimi giorni si avrà una diagnosi ufficiale dall'ospedale, ma sembrano scongiurati danni permanenti. La moglie, che vive con il marito in zona Aurelia Antica, ringrazia tutti per «l'intervento tempestivo».

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Il dramma fortunatamente a lieto fine riporta l'attenzione sull'importanza del defibrillatore e sul saperlo far funzionare. In un'inchiesta pubblicata lo scorso 22 febbraio su Il Messaggero è emerso come negli uffici pubblici della Capitale lo strumento salvavita manchi ancora: nonostante una delibera del 2018, sono stati acquistati pochissimi defibrillatori e fatti ancor meno corsi di formazione tanto che solo il XV Municipio è in regola.

LA NOTA

«Dopo che ogni giorno le cronache ci informano di tragedie con persone decedute per arresto cardiaco, oggi siamo particolarmente felici nell’apprendere la notizia di una persona che è stata salvata grazie al tempestivo uso del defibrillatore, presente nella struttura sportiva del Futbol Orange nella zona del Villaggio Olimpico. E dobbiamo ringraziare gli “angeli della vita”, compagni della partita di calcetto di S.d.M. che si era accasciato a terra ed al quale tempestivamente gli sono state praticate le manovre di Rianimazione Cardio Polmonare prima dell’utilizzo dell’apparecchio salvavita», dichiara Francesco Figliomeni, responsabile nazionale delle politiche sociali di Fratelli d’Italia. «Spiace che né l’Amministrazione a guida Raggi né quella attuale di Gualtieri abbiano ancora attuato la delibera n. 120 del 2018 - a firma mia, di Giorgia Meloni e di tutti i gruppi consiliari del Campidoglio - che prevedeva la presenza del defibrillatore in uffici, scuole, pattuglie della polizia municipale, strutture sportive ed altri centri di grande aggregazione di persone, oltre alla formazione all’uso del DAE. Anche il XV municipio, che pur si è attivato, lo ha fatto in misura molto molto parziale e non compiutamente per quei luoghi indicati in modo chiaro nel provvedimento votato peraltro all’unanimità. Immaginiamo quante persone si sarebbero potute salvare se già da cinque anni fosse stata attuata la delibera. Adesso non ci sono più scuse … attivatevi per non essere complici delle tragedie!»., conclude Figliomeni.

Ultimo aggiornamento: 5 Marzo, 12:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA