Non solo le rapine dei Rolex a mano armata in mezzo al traffico, ma i predatori degli orologi di lusso puntano anche alle collezioni custodite nelle casseforti di professionisti e imprenditori. È dell’altra notte il raid in una villetta di via Pomarico a Grottaperfetta. Bottino: un autentico tesoro di cronografi per oltre duecentomila euro di valore. Un colpo messo a segno da specialisti che hanno agito come fossero ombre, senza farsi intralciare dai proprietari di casa che dormivano profondamente. Forse troppo profondamente: tanto che c’è il sospetto che possano essere stati anche narcotizzati con il sonnifero spray.
Secondo una prima ricostruzione degli agenti di polizia, arrivati sul posto anche con i colleghi della Scientifica per un lungo e minuzioso sopralluogo, i ladri si sarebbero aperti un varco forzando una finestra.
Rapina in casa: la ricostruzione
La donna era stesa sul divano, si sarebbe addormentata guardando la televisione, mentre il marito era nella camera da letto. Sia la moglie del professionista che lui, immersi nel sonno, avrebbero dunque intravisto due persone vestite di nero che fuggivano dalla finestra. Ma ormai era troppo tardi per intervenire. Solamente quando la coppia si è svegliata si è davvero resa conto del furto subito e del pericolo che aveva corso. Moglie e marito hanno trovato la cassaforte aperta con gli orologi spariti. Sul posto è intervenuta la polizia. Alcuni equipaggi hanno effettuato un controllo della zona a caccia dei fuggitivi ma senza esito. Del resto via Pomarico è una traversa senza uscita di via Ardeatina, una strada isolata e immersa nel verde e senza uscita. Altri poliziotti hanno soccorso la coppia visibilmente choccata. La Scientifica ha repertato alcune tracce, usando particolari additivi per risalire a delle impronte digitali. Ma a quanto pare i ladri avrebbero agito indossando dei guanti in lattice. Gli investigatori stanno acquisendo anche le immagine di alcuni impianti di videosorveglianza sia pubblici che privati per individuare il passaggio di veicoli sospetti. Il collezionista ha consegnato alla polizia le immagini degli orologi trafugati, tutti “schedati” con tanto di foto, descrizione e, in alcuni casi, numero di serie.
I basisti
«Stavo dormendo - il racconto del professionista - mi è sembrato di vedere qualcuno. Ma non ci ho dato peso. Anche mia moglie che dormiva sul divano ha intravisto qualcuno ma pensava che stesse dormendo. Solo quando ci siamo svegliati ci siamo resi conto che c’era stato il furto. Ho visto le camere a soqquadro. A quel punto ho chiamato la polizia».
Gli inquirenti sono a caccia sia degli autori del colpo che dei basisti. Ci sarebbe un “mercato” delle informazioni, ovvero le “soffiate” date alle bande specializzate in furti di orologi preziosi, in cui sarebbero coinvolti estimatori, ma anche altri ladri “generici” come nomadi stanziali che seguono le vittime negli spostamenti.