Roma Termini «fuori controllo»: violenze, rapine e pusher. Torna la paura in stazione

Le commesse che lavorano allo scalo ferroviario: «Troppi sbandati che si drogano, sono pericolosi»

Lunedì 2 Gennaio 2023 di Alessia Marani
Roma Termini «fuori controllo»: violenze, rapine e pusher. Torna la paura in stazione

Rafforzare i controlli e rendere più sicure le aree dentro e attorno le stazioni centrali nelle grandi città. È uno dei primi obiettivi messi nero su bianco dal neo ministro dell'Interno - ed ex prefetto di Roma - Matteo Piantedosi, e l'impegno è puntualmente riecheggiato nelle riunioni dei comitati per l'ordine e la sicurezza pubblica a Palazzo Valentini. Eppure, nonostante tutto, sabato intorno alle 21,30, una giovane turista israeliana è stata accoltellata, aggredita da uno sconosciuto mentre stava acquistando un ticket presso le biglietterie automatiche interne allo scalo ferroviario.

La ragazza, ventiquattro anni, è stata soccorsa dai sanitari del 118 ed è tuttora ricoverata in prognosi riservata al Policlinico Umberto I, mentre la persona che l'ha assalita colpendola con più fendenti, si è dileguata nel nulla. Indagini sono in corso da parte della Polizia ferroviaria.

LA TESTIMONIANZA

«È incredibile - racconta una commessa che lavora in uno dei negozi nell'atrio principale del terminal - è accaduto proprio in una delle giornate di massima attenzione da parte delle forze dell'ordine. Ma, certo, deve essere stata un'azione molto veloce, confidiamo nelle riprese delle telecamere. Se chi l'ha aggredita è un habitué tra gli sbandati che gravitano nell'area di piazza dei Cinquecento, non sarà difficile da individuare. Speriamo, piuttosto, che quella ragazza si riprenda presto».

La questione sicurezza a Termini, dunque, resta un tema caldo nell'agenda della città. Solo pochi giorni fa alcune banchiste di un bar sotto i portici che affacciano su piazza dei Cinquecento, avevano raccontato al Messaggero di lavorare tenendo accanto a loro una mazza da baseball per la paura di essere rapinate o infastidite da chi, nel popolo dei senzatetto che assedia la stazione, fa uso di droghe e, spesso, le vende anche. Una situazione aggravata da quando molti di coloro che dormivano nel sottopasso Turbigo sono stati sgomberati e sono corsi ad accamparsi sotto i portici sul lato di via Cavour. Raccontano le banconiste che la sera «chiudiamo non più tardi delle 20, perché dopo è un incubo uscire». E che «per fare le pulizie interne, ci chiudiamo dentro perché abbiamo paura che qualche ubriaco o drogato entri per rapinarci o solo per darci fastidio. A pulire non passa nessuno ed è pieno di topi». Dice Monica mente serve il caffè: «Per noi e per tutti i turisti che passano di qua la situazione è diventata drammatica. Molti sono violenti: litigano tra di loro, si drogano, abbiamo assistito a scene di sesso in pieno giorno e la mattina ad aprire il bar alle 4,30 e a lavare il pavimento con acqua e candeggina mandiamo gli uomini, perché per noi è troppo pericoloso».

Piantedosi, a colloquio con i sindaci della Capitale, di Napoli e Milano aveva prospettato «azioni più incisive per aggredire i fenomeni di criminalità nelle aree urbane intorno alle stazioni». A dire il vero, appunto, negli ultimi anni un faro su Termini era stato già acceso. E rispetto a qualche anno fa proprio il cuore del terminale ha visto aumentare l'impiego del personale di polizia e carabinieri, anche in borghese, per intervenire a contrasto dei reati predatori (furti, scippi e rapine). Così come erano stati allontanati i gruppi di rom molesti alle biglietterie automatiche, presidiate anche dai vigilantes. Eppure non è bastato a impedire l'aggressione della turista. Altro allarme arriva dal personale Atac in servizio al capolinea di piazzale dei Cinquecento: «Dopo le 23 inizia il Far West con liti furiose, bottigliate e minacce. I turisti, e non solo loro, hanno paura».

 

Ultimo aggiornamento: 17:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA