Michelle Causo: le origini napoletane, il dolore per la nonna e gli ultimi mesi di buio. «A scuola non era più lei»

Appariva turbata nonché assente, spaventata a tal punto che pare fossero stati attivati alcuni dei cosiddetti "percorsi" per studenti in difficoltà

Venerdì 30 Giugno 2023 di Camilla Mozzetti
Michelle Causo, il dolore per la nonna e gli ultimi mesi di buio. «A scuola non era più lei»

C'era una "Misci" che l'11 novembre dello scorso anno condivideva sui social il dolore per la scomparsa della nonna.
Una foto di lei bambina accanto a «quella seconda madre» che spegneva le candeline di un ultimo compleanno. «Addio vita mia, ti amerò per sempre». E c'era una "Misci" che qualche mese più tardi, con gli occhi appena truccati, ritmava la musica di Sfera Ebbasta nell'androne del palazzo dov'era cresciuta. L'unico dettaglio comune tra queste due "realtà", vagamente antitetiche a primo acchito, era lo sguardo. Quello difficilmente riesce a dissimulare la reale natura delle persone, pure di quelle acerbe. Nella prima "storia" non c'era ancora la musica "trap" a scandire la quotidianità di Michelle Maria Causo, 17 anni, uccisa a coltellate da un suo coetaneo. C'era la fragilità di una ragazzina che, con dolcezza, aveva condiviso il suo dolore.

Pubblicamente. Perché questo fanno gli adolescenti con i social. Che sia gioia o tristezza c'è quasi la necessità di condividere quel sentimento. Ma tra le due "storie" c'è una narrazione diversa, che si rincorre a distanza di pochi mesi e si ha l'impressione che la seconda sia stata indotta dalle circostanze esterne. Perché "Misci" per quanto si sforzasse, e i reel su TikTok lo dimostrano, era lontana da quel mondo che nella musica "trap" trova la sua sintesi e la sua massima espressione. Pure con le amiche in storie quotidiane di mera apparenza era sempre un passo indietro. Quasi come se quel "dover esserci" a quel modo fosse necessario per non scomparire nell'ombra. In una zona di "chiaro-scuro" dove pure la 17enne pare si fosse comunque incuneata. Dal Liceo psicopedagogico che frequentava da tre anni, con risultati soddisfacenti anche se non brillanti, pongono l'accento sugli ultimi mesi, sulle assenze (molte) che si erano succedute, con alcuni debiti formativi da colmare a settembre e su quella presenza che più di un docente aveva visto e nella quale aveva ravvisato un potenziale pericolo.

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DALLA SCUOLA

Quell'ombra appunto, che tanto nascosta non era considerato poi lo stato di agitazione percepito nella ragazzina. Un'ombra visibile, che ha un nome e un cognome e 17 anni compiuti lo scorso aprile. Il ragazzo è stato arrestato dagli agenti di polizia della Squadra Mobile di Roma con l'accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Tra i due non c'era una relazione sentimentale ma c'era una conoscenza e una frequentazione. Che ci fossero ragioni riconducibili a droga o stupefacenti dietro l'omicidio? Oppure potrebbe bastare un debito di poche decine di euro a giustificare l'efferatezza di un tale delitto? Per il padre della ragazza il suo presunto assassino l'avrebbe aggredita e ammazzata perché «rifiutato». Quale che sia la verità, "Misci" era cambiata a detta della scuola che frequentava. Appariva turbata nonché assente, spaventata a tal punto che pare fossero stati attivati alcuni dei cosiddetti "percorsi" per studenti in difficoltà. Su questo ancora nulla di certo ma al liceo c'è chi parla anche di presunte violenze pregresse. Tra gli amici, tuttavia, il ricordo e il pensiero che primeggia è quello di una ragazza solare, sempre disponibile verso il prossimo, amorevole come chi non si aspetta nulla dagli altri ma non per questo ragiona per sottrazione od opportunismo. Dunque, potenzialmente fragile, seppur (e questo dubbio le è dovuto) inconsapevolmente.

GLI AMICI

Figlia maggiore di Daniela e Gianluca, di origini napoletane ma nata e cresciuta a Roma, in quella periferia di Primavalle, tra palazzi che sembrano degli alveari e ragazzini che crescono avendo ben chiaro un concetto: «o ci pensi tu a te stesso oppure non lo farà nessuno», diceva un vicino della sua stessa età. «È sempre stata una ragazza corretta nei confronti di tutti e soprattutto onesta», ribadiva un suo compagno di classe. Correttezza e onestà a 17 anni prima di finire dentro un acquario di "squali" dai quali ha provato anche a difendersi. Come è accaduto mercoledì quando, mentre veniva accoltellata più volte al termine di un presunto litigio dentro cui si nasconde il movente, ha opposto resistenza fino all'ultimo.

Ultimo aggiornamento: 1 Luglio, 10:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA