Rieti, il racconto di un reatino
a Stoccolma durante l'attentato
"Caos improvviso, siamo scappati"

Sabato 8 Aprile 2017 di Alessandra Lancia
Il camion dell'attentato
RIETI - Era a Stoccolma, in pieno centro, con altri tre colleghi della Ro Technology, Rodolfo Grimani: per l’ingegnere contiglianese, dopo 3 giorni di full immersion di studio e progettazione nell’Università della vicina cittadina di Västerås, ieri pomeriggio era il momento dello shopping prima del rientro in Italia. Vai a pensare che a poca distanza andava in scena un film purtroppo già visto a Nizza e Berlino. “Eravamo in centro, strade e piazze magnifiche – racconta Grimani dall’aeroporto intorno alle 7 di sera, mentre aspetta il volo per Roma – Quando abbiamo cominciato a vedere un gran movimento di poliziotti e un elicottero che volteggiava fisso su di noi abbiamo anche scherzato: non ci sembrava quella l’immagine che si ha della Svezia. Poi, quando abbiamo capito che c’era un attentato in corso abbiamo cominciato a scappare. Solo che correvamo nella direzione opposta rispetto alla gente che scappava e infatti ci siamo ritrovati davanti al Palazzo Reale. Un poliziotto ci ha detto di andar via subito, che stavano chiudendo la zona. Così siamo andati a recuperare la nostra auto a noleggio e siamo subito venuti in aeroporto. Qui c’è una situazione un po’ surreale, ma il traffico è regolare, in serata saremo a Roma”. Per Grimani, tra i fondatori della Ro Technology, azienda sponsor della Npc Basket, girare il mondo per studio e per lavoro è praticamente la normalità. Una normalità sempre più difficile da difendere.
Ultimo aggiornamento: 13:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA