RIETI - Lo slancio improvviso di un cane contro di lui e il brusco movimento accidentale non controllato causato dalla sua reazione al balzo in avanti dell’animale sarebbe il motivo della caduta e della successiva morte dell’operaio deceduto lungo la Salaria per Roma lo scorso 19 dicembre.
La dinamica
L’uomo percorreva a piedi una stradina interna alla Consolare Salaria, interamente protetta da una rete metallica all’altezza del ristorante “La grigliata”. Nel momento in cui si è trovato a transitare a fianco dell’unico corto tratto privo di recinzione (non superiore ai due metri) un cane, abbaiando e slanciandosi verso di lui - seppure sembrerebbe vincolato a una catena - ha provocato come reazione uno scatto incontrollato dell’uomo. Un brusco movimento che gli ha fatto perdere l’equilibrio facendolo precipitare lungo lo strapiombo per poi impattare contro un manufatto e finire all’interno di una piscina non svuotata. Tragedia della fatalità sulla quale stanno effettuando ulteriori accertamenti i carabinieri della stazione di Poggio Nativo competenti per la territorialità del fatto. Il corpo ormai senza vita del 50enne era stato rinvenuto soltanto alcune ore dopo quando - cercato e chiamato più volte al proprio telefono cellulare - non c’era stata risposta. Inutili le immediate operazioni di soccorso da parte del personale medico-sanitario del 118, intervenuto con un equipaggio, e che ne aveva constatato l’avvenuto decesso sul posto, successivamente confermato dall’ispezione cadaverica operata dal medico legale di turno. Da appurare ora se il decesso sia stato causato dai traumi e dalle lesioni riportare durante la caduta e il violento impatto con il sottostante muretto oppure originato dall’annegamento a seguito della caduta nelle acque della piscina.