Ucraina, 60 mila in piazza. L'ex ministro dell'interno: «Armiamoci com mazze da baseball e caschi»

Domenica 9 Febbraio 2014
Il presidente Azarov (Foto LaPresse)
Circa 60 mila persone si sono riunite oggi in Maidan Nezalezhnosti, la piazza Indipendenza nel centro di Kiev da circa due mesi e mezzo cuore delle proteste europeiste e antigovernative. Lo ha constatato l'ANSA sul posto. I manifestanti continuano comunque ad affluire verso la piazza. Sul palco in piazza sono presenti i principali leader dell'opposizione parlamentare. La manifestazione è iniziata con l'inno nazionale ucraino, cantato come sempre con partecipazione dalla folla.



L'ex ministro dell'Interno del governo Timoshenko, Iuri Lutsenko, ha esortato i manifestanti antigovernativi ad armarsi «di mazze da baseball e caschi» e unirsi ai gruppi di «autodifesa» di Maidan, le unità che fanno da guardia a piazza Indipendenza e agli edifici occupati dai dimostranti. «Le nostre idee - ha detto poi Lutsenko - diverranno più forti dei proiettili, degli scudi, della polizia e di qualunque altra cosa».



Agli ingressi delle barricate innalzate a difesa della piazza già a inizio dicembre sono presenti i soliti ambulanti che vendono bandiere ucraine, sciarpe con i colori nazionali o rosse e nere come la bandiera dell'Upa, l'Armata Insurrezionale d'Ucraina che inizialmente appoggiò l'invasore nazista durante la Seconda guerra mondiale, e da qualche settimana anche passamontagna. E proprio Upa si chiama uno dei tanti gruppi paramilitari nazionalisti presenti a Maidan e dintorni, uno dei suoi militanti, sui vent'anni, oltre alla mimetica e a quello che sembra un giubbotto anti-proiettili, ha con sè anche una pistola, e dice di essere pronto a usarla e a «morire combattendo se necessario».



«Siamo qui per dare un futuro migliore ai nostri figli - dice un altro paramilitare, sui quarant'anni -, noi non siamo fascisti: i fascisti sono quelli al governo che hanno represso le manifestazioni pacifiche con i manganelli.
La Rivoluzione è l'unico modo per mandare a casa 'Bandukovich' (uno dei tanti modi in cui gli antigovernativi chiamano il presidente Viktor Ianukovich: un 'banditò secondo loro)». Tra i manifestanti pacifici in piazza Indipendenza c'è preoccupazione per l'incontro di venerdì sera tra Putin e Ianukovich del quale non è trapelato praticamente nulla. «Un pessimo segno - sostiene Igor, sulla cinquantina -, per il governo russo noi siamo tutti fuorilegge e fascisti, e il Cremlino se potesse manderebbe qui i carri armati per riportare l'Ucraina sotto il suo controllo». Secondo Lena, 25 anni, Mosca vuole far pressione sugli «oligarchi che proteggono e controllano Ianukovich» e per questo è tornata a bloccare le importazioni di alcuni prodotti: «è un primo avvertimento», sostiene.




Dopo l'ex ministro dell'Interno, Iuri Lutsenko, anche l'ex pugile Vitali Klitschko, uno dei leader dell'opposizione, ha esortato i manifestanti antigovernativi ad arruolarsi nei gruppi di 'autodifesa' di Maidan e a seguire il motto «Sono ucraino, non ho paura». «Non ci potete piegare - ha poi detto come se si rivolgesse alle autorità -, continueremo a combattere». Klitschko ha quindi invitato il presidente ucraino Viktor Ianukovich a venire «a Maidan per sentire cosa pensa di lui la gente».



Igor Lutsenko, un manifestante antigovernativo rapito e torturato da uno 'squadrone della morte', è intervenuto in piazza Indipendenza a Kiev dicendo che nè lui nè le altre vittime di violenze si arrenderanno. «Ho chiaro che (i gruppi che ci attaccano) non hanno capito niente di noi - ha detto Lutsenko -. Pensano che siamo pagati o che abbiamo dei benefici materiali. Tutte le loro torture non hanno portato a nessun risultato: nè io nè Tetiana Chornovol (la giornalista picchiata nella notte di Natale, ndr) nè Dmitro Bulatov (il leader di AutoMaidan rapito e torturato per otto giorni, ndr) ci siamo fermati. Camminiamo solo più lentamente». Lutsenko è stato rapito a fine gennaio da un commando di dieci uomini insieme a un altro manifestante, Iuri Verbitski, mentre era ricoverato in un ospedale di Kiev in seguito a uno scontro con la polizia. È stato liberato alcuni giorni dopo, ma il suo compagno di prigionia è stato ucciso.
Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 18:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA