M5S, Di Maio riscrive le liste, via no vax e pasdaran: «Dobbiamo essere credibili»

Lunedì 29 Gennaio 2018 di Stefania Piras
M5S, Di Maio riscrive le liste, via no vax e pasdaran: «Dobbiamo essere credibili»
È Il metodo Cassimatis, quello del «fidatevi di me» se escludiamo qualcuno. Il metodo genovese, foriero di ricorsi vincenti, si è abbattuto anche sulle liste dei candidati M5S alle prossime politiche. Stamattina Di Maio presenterà tutti i nomi ufficiali sia degli collegi uninominali che dei proporzionali. Ma dei risultati numerici delle parlamentarie online non si vede ancora l'ombra.
Il filo rosso che lega tutti i nomi è la credibilità per Di Maio che attacca il Pd: «Per Renzi la composizione delle liste è stata un'esperienza devastante, per me entusiasmante. Con noi c'è una squadra incredibile, tanta gente nuova, di cui dobbiamo essere orgogliosi», ha detto. Chiusa, dunque, la pratica candidati a dispetto delle polemiche.



PENALIZZAZIONE
Una su tutte: la penalizzazione dell'uomo di fiducia lombardo di Di Maio, Stefano Buffagni, piazzato all'uninominale ma secondo nel listino proporzionale dietro a Paola Carinelli che risulta capolista in un collegio dove non risiede sfruttando quindi quella discrezionalità che si era riservato il comitato di garanzia che ha scritto le regole per le candidature e in cui siede il compagno Vito Crimi. Il criterio della residenza è completamente saltato, soprattutto a Roma e applicarlo avrebbe messo a rischio le posizioni di molti uscenti. A poche ore dalla presentazione delle liste al Tempio di Adriano a Roma non mancano i colpi di scena: la senatrice uscente Ornella Bertorotta rinuncia alla corsa elettorale perché destinataria di un avviso di garanzia dovuto, come comunica lei, a «pressioni che avrei esercitato per un'assunzione presso una casa famiglia dove ho fatto un'ispezione». Fatti di cui però lei, precisa, si sente «totalmente estranea». Ma oggi è la giornata dei candidati agli uninominali: dall'olimpionico Domenico Fioravanti, al campione di judo Felice Mariani, dall'avvocato anti-ecomafie David Zanforlini fino all'economista Lorenzo Fioramonti che, tra l'altro, mercoledì sarà con Di Maio negli incontri con diversi investitori internazionali alla City di Londra. Le liste dei collegi maggioritari sono infarcite di accademici e presidenti di ordini professionali. In Lombardia all'uninominale ci sarà Valerio Tacchini, il notaio custode dei risultati delle parlamentarie. In Friuli è stata arruolata Maria Chiara Santoro, vicepresidente di un'associazione di mogli di militari L'altra età della divisa. A Roma si presenta anche il presidente dell'ordine degli avvocati Mauro Vaglio. Il velista Andrea Mura che ha vinto due campionati del mondo e una Louis Vuitton Cup, è candidato nel collegio di Cagliari e sfiderà i candidati di Forza Italia e centrosinistra, Ugo Cappellacci e Luciano Uras. Mentre nei listini proporzionali ci sono state ulteriori limature. Dopo l'esclusione di una capolista in Veneto, Sara Cunial, finita nel mirino per posizioni no vax sono state depennate dalle listye anche Maria Cristina Gervasi e Alessandra Cocco nel collegio Estero (rispettivamente capolista per il Senato e al secondo posto per la Camera). Via in Campania 2 Senato Angelo Zanfardino (era in 2/ posizione) in merito al quale, 5 giorni fa, un attivista chiedeva via facebook: «ci fate conoscere Zanfardino? Pare che nessuno dei nostri amici (attivisti e non) ne abbia notizia». In Sicilia è stato eliminato Alberto Samonà, direttore de IlSicilia.it e a Ragusa il vice sindaco Massimo Iannucci, ha ritirato per protesta la sua disponibilità a candidarsi come sindaco alle prossime amministrative. «Non candidate alcun ragusano alla Camera e al Senato e allora cercatevi un altro candidato sindaco», è la stoccata di Iannucci.

RIFLESSIONE
Questa la riflessione di Vittorio Bertola, ex consigliere M5S a Torino ed esponente della vecchia guradia: «Il M5S ha fatto votare la base, dopo avere già eliminato buona parte degli outsider, e poi, nei casi in cui la base aveva votato per candidati diversi da quelli che dovevano vincere, ha ulteriormente eliminato i vincitori. Anche il M5S ha calpestato tutti i propri principi; ha candidato reduci dei partiti (Lannutti, ex IDV) e li ha paracadutati in un collegio diverso dal proprio, ha fatto sparire candidati fedeli e graditi alla base, che avevano vinto un posto sicuro, per dare il posto sicuro a qualcuno di ancora più gradito al capo».
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