Ucraina, sgomberato Ministero della giustizia. Opposizione: «Pronti a proseguire negoziato con Yanukovych»

Lunedì 27 Gennaio 2014
Scontri a Kiev
Prosegue in Ucraina la proetsta contro il governo che si fa incandescente nonostante la temperatura sia scesa a venti gradi sotto lo zero.

I manifestanti anti-governativi ucraini hanno lasciato la sede del ministero della Giustizia di Kiev precedentemente occupato, così come richiesto dal ministro della Guistizia Ielena Lukash. I militanti dell'organizzazione antigovernativa ultranazionalista 'Spilna Spravà (Causa comune) continuano però a bloccare l'ingresso dell'edificio e minacciano di occuparlo di nuovo se domani, nella seduta straordinaria del parlamento, non saranno soddisfatte tutte le loro richieste.



Le trattative L'opposizione ucraina si dice disposta ad abbassare i toni e si dice pronta a proseguire le trattative con il governo in carica per risolvere la crisi politica in modo pacifico ed evitare ulteriore spargimento di sangue e la spaccatura del Paese, «nonostante il tentativo delle autorità di interrompere i colloqui e decretare lo stato d'emergenza».

Da parte sua , il governo, per voce del ministro degli Esteri Leonid Kozhara, ha dichiarato di «non non avere al momento intenzione di decretare lo stato di emergenza».



Letta «Esprimo la preoccupazione comune di Spagna e Italia sulla situazione drammatica in Ucraina. È intollerabile il ricorso alla violenza che si è sviluppata in quel Paese.
Le porte dell'Europa sono aperte all'avvicinamento e un giorno all'ingresso dell'Ucraina». E' quanto ha dichiarato il premier Enrico Letta dopo l'incontro con il premier spagnolo Rajoy.




Arresti Trentasette manifestanti anti governativi arrestati e 18 agenti feriti: è il bilancio dello sgombero operato dalla polizia davanti al palazzo dell'amministrazione regionale di Dnipropetrovsk, nell'est russofono del Paese. Lo riferiscono le forze dell'ordine, che hanno riferito anche di aver scoperto nei telefonini degli arrestati messaggi con l'offerta di 600-800 grivnie (50-70 euro) per partecipare alla protesta.



Klitschko Il campione mondiale di boxe Vitali Klitschko, capo del partito Udar e uno dei leader della protesta a Kiev, va ko in piazza: non è riuscito a convincere i manifestanti a liberare il ministero della Giustizia. «I membri radicali del movimento Spilna Sprava (Causa comune) hanno ignorato le sue forti richieste e argomentazioni per liberare l'edificio del ministero in via Gorodetsky», ha reso noto il quartier generale di Udar. Un segno che ora anche l'opposizione stenta a controllare la piazza, dopo la radicalizzazione della protesta



Ianukovich «L'esistenza dell'Ucraina indipendente è ora in pericolo». lo sostiene il partito delle regioni, quello del presidente Ianukovich, che ha chiesto al procuratore generale Viktor Pshonka di aprire immediatamente un'inchiesta sulle "azioni anti costituzionali" delle cosiddette Rade (parlamenti, ndr) popolari e di perseguire i colpevoli. Lo stesso partito accusa la Rada popolare formata dai manifestanti anti governativi a Kiev di aver inviato il 22 gennaio scorso «direttive nelle regioni ordinando alle rade e alla commissioni autoproclamate di prendere il potere». Accuse anche ai tre leader dell'opposizione: i loro tentativi di dissociarsi dalle azioni dei loro sostenitori sono «un goffo tentativo di evitare la responsabilità politica, morale e penale per tali azioni».



Bonino replica a Ianukovich «Evidentemente per le decisioni prese, la repressione usata, le leggi promulgate, il presidente Ianukovich è in una situazione quasi insostenibile». Lo ha detto il ministro degli esteri Emma Bonino a Radio24, aggiungendo che il vertice Ue-Russia che si terrà a Bruxelles sarà «l'occasione per continuare la pressione che stiamo facendo a tutti i livelli per giungere ad una soluzione,

intanto perchè si ponga fine perlomeno a violenze e repressione».






Ultimo aggiornamento: 23:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA