Assalto russo a una caserma ucraina
Putin: gli appelli dell'Ue? Fanno ridere

Venerdì 7 Marzo 2014
Assalto russo a una caserma ucraina Putin: gli appelli dell'Ue? Fanno ridere
Il portavoce di Vladimir Putin, Dmitri Peskov, ha auspicato che Occidente e Russia non tornino alla guerra fredda: «Non vorrei, credo che non sia così, credo che non sia iniziata, e vorrei credere che non inizi», ha detto in una intervista al secondo canale statale russo. «La Russia non può farsi da parte» nella crisi in Ucraina, ha poi detto Dmitry Peskov, denunciando che «i russofoni ucraini rischiano la vita. Nella logica occidentale, ogni governo nominato da estremisti è degno di essere riconosciuto», ha aggiunto.



L'irruzione Una base della difesa anti-aerea ucraina è stata attaccata al tramonto nei pressi di Simferopoli, al termine di una giornata segnata dal nuovo stop agli osservatori Osce in Crimea e dalla guerra di propaganda tra Kiev e Simferopoli. L'attacco alla difesa anti-aerea, confermato dalla tv Atr di Sebastopoli, sede della Flotta del Mar Nero, è stato compiuto da soldati russi, anche se non è chiaro se si tratti di forze speciali della Marina o cosacchi. Secondo quanto riferiscono alcune fonti, all'interno della base si trovavano un centinaio di soldati fedeli a Kiev, che dopo l'ultimatum intimato dagli assedianti perchè deponessero le armi avrebbero trattato la resa. Testimoni riferiscono di aver visto qualche ora dopo dei camion uscire dalla base. Gli stessi affermano che un paio di giornalisti accorsi sul posto sono stati maltrattati dai miliziani filo-russi. Uno avrebbe avuto bisogno di cure mediche.

Il numero uno del Pentagono, Chuck Hagel, si è sentito telefonicamente col ministro della difesa ucraino, Igor Teniouk. Nel corso della conversazione durata una ventina di minuti - ha spiegato un portavoce del Dipartimento alla Difesa - Hagel ha confermato «il fermo impegno degli Stati Uniti a sostenere il popolo ucraino, la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina».
Il portavoce ha anche spiegato che le stime americane sui soldati russi dispiegati in Crimea si aggirano sui 20 mila




Nel braccio di ferro con Mosca per la crisi in Ucraina, Obama ha imposto sanzioni a cittadini russi e ucraini «responsabili o complici delle minacce alla sovranità e integrità territoriale dell'Ucraina», e ha anche ammonito che il referendum con cui il 16 marzo i cittadini della Crimea dovranno scegliere tra Kiev e Mosca è incostituzionale. Ma ha anche passato un'ora al telefono con Putin, per ribadire che «c'e un modo per risolvere la situazione con mezzi diplomatici, in modo da venire incontro agli interessi della Russia, del popolo ucraino e della comunità internazionale».



Kerry e Lavrov. In una telefonata con il segretario di Stato Usa Kerry, Serghiei Lavrov «ha messo in guardia Washington da passi frettolosi e non ponderati capaci di danneggiare i rapporti russo-americani, soprattutto per quel riguarda le sanzioni, che inevitabilmente colpiranno come un boomerang gli stessi Usa». Lo riporta il ministero degli esteri russo.




La Russia sfida la Ue. Mosca intanto fa spallucce alla minaccia di sanzioni progressive decise ieri dall'Ue. Per Vladimir Cizhov, ambasciatore russo presso l'Ue, il documento del vertice dei leader europei non aggiunge nulla di nuovo alle relazioni tra Mosca e Bruxelles e comunque a suo avviso «l'Ucraina e la soluzione della crisi politica in quel Paese sono un obiettivo molto più importanti per noi». Quando al primo dei tre «congelamenti» preannunciato, quello del dialogo sui visti, osserva Cizhov, «esso, e sottolineo il mio rammarico, sfortunatamente è stato congelato dalla Ue diverso tempo fa, quindi praticamente non cambia nulla». In relazione al secondo «congelamento» previsto, sui negoziati per un nuovo accordo di base, Cizhov sostiene che «la palla è nel campo della Ue», dopo che Bruxelles ha «eluso» la proposta russa di usare l'ultimo summit per dare impeto politico e accelerare i negoziati: «vedremo quanto dura questo congelamento». Irrisoria infine la replica sulla sospensione dei lavori preparatori del G8 di Sochi: «anche se il summit G8 sarà aggiornato o interrotto dai tentativi dei nostri partner, sono convinto che la Russia potrà sopravvivere».



Boicottate le paralimpiadi a Sochi. Le Paralimpiadi di Sochi, che saranno inaugurate stasera alla presenza di Putin, sono state boicottate dalle delegazioni governative di Usa, Gran Bretagna, Norvegia e Finlandia. Lo riferisce il presidente del comitato paralimpico internazionale, Philip Craven. Anche Parigi ha annunciato che per la Francia ci saranno solo gli atleti. Anche l'Italia non invia delegazione di governo. Gli atleti ucraini, invece, parteciperanno alle Paralimpiadi di Sochi. Lo ha annunciato Valeriy Sushkevich, presidente del comitato paralimpico ucraino, nel corso di una conferenza stampa a poche ore dalla cerimonia d'apertura. Sushkevich ha comunque precisato che se scoppiasse la guerra tra Ucraina e Russia durante i giochi gli atleti lascerebbero Sochi immediatamente.



Mosca: rispetteremo l'esito del referendum in Crimea.
«Noi rispetteremo la scelta storica della popolazione di Crimea» nel referendum, ha fatto sapere dal canto suo Serghiei Narishkin, presidente della Duma, camera bassa del parlamento russo, incontrando una delegazione del parlamento della Crimea. «Noi sosteniamo la scelta libera e democratica del popolo della Crimea e del popolo di Sebastopoli». Anche il Senato russo «sosterrà» la «decisione storica» del parlamento della Crimea: lo ha detto la presidente della camera alta del parlamento Valentina Matvienko.



La Duma. Se il referendum in Crimea il 16 avrà esito positivo, la Duma di stato russa adotterà la legge che facilità l'annessione di territori «nel minor tempo possibile», forse già il 21. Lo ha anticipato il deputato Sergei Mironov, del partito Russia Giusta, che la scorsa settimana ha definito il disegno di legge con cui si sancisce l'annessione di territori stranieri nella Federazione russa sulla base del risultato di un referendum o di una decisione votata dal Parlamento della regione interessata. Il progetto, aveva spiegato l'estensore della legge, si propone di emendare la legge del 2001 per cui «nuove entità» della Federazione devono essere varate solo attraverso la firma di un trattato fra Mosca e lo stato di cui fanno parte.



Vitali Klitschko. La situazione in Crimea, territorio ucraino dove sono stati dispiegati soldati russi, «non minaccia solo la sovranità dell'Ucraina, ma l'intera struttura di sicurezza europea, la struttura che ha garantito stabilità e pace al continente europeo». Lo ha detto l'ex pugile Vitali Klitschko, uno dei leader della nuova coalizione al potere a Kiev.




Le mosse di Kiev. Kiev cerca di mettere i bastoni tra le ruote del referendum: la commissione elettorale centrale ucraina ha deciso di bloccare per un certo periodo l'accesso al database con le liste elettorali della Crimea e di Sebastopoli. «Le autorità della Crimea non potranno usare i dati delle liste per fare i proprio elenchi dell'elettorato e, se lo faranno, non saranno elenchi con le condizioni richieste dalla legge», ha spiegato il vicepresidente della stessa commissione, Andrei Maghera alla tv ucraina Canale 5.



Onu. «Il recente annuncio della convocazione del referendum da parte delle autorità in Crimea è un fatto serio e preoccupante»: lo ha detto il portavoce del Palazzo di Vetro, Martin Nesirky. «Il segretario generale (Ban Ko-moon, ndr) esorta l'Ucraina, inclusa la Crimea, a trattare la questione con calma», ha aggiunto Nesirky, sottolineando che «i referendum di solito hanno regole chiare in materia di diritto costituzionale nazionale, le quali dovrebbero essere esaminate con attenzione».



Gazprom. Il gigante russo dell'energia Gazprom ha minacciato l'Ucraina di interrompere le sue esportazioni di gas a fronte del mancato pagamento, come successe durante la crisi del 2009 quando i tagli di forniture avevano interessato anche alcuni paesi europei. Gli arretrati dei pagamenti di gas russo dell'Ucraina sono saliti a 1,89 miliardi di dollari «che significa che l'Ucraina ha difatto cessato di pagare il gas» ha dichiarato il numero uno di Gazprom, Alexei Miller, citato dalle agenzie russe, aggiungendo che Kiev si è accollata il «rischio di tornare alla situazione di inizio 2009» quando le forniture di gas erano state interrotte
».



Mandato di cattura per Ianukovich. Intanto le autorità ucraine hanno chiesto all'Interpol di emettere una «notizia rossa» a carico del presidente deposto Viktor Ianukovich, ovvero una richiesta d'arresto internazionale ai fini di estradizione a seguito di un mandato d'arresto nazionale. La notizia rossa è diffusa nei 190 paesi membri. Ianukovich è accusato dalle autorità ucraine di «abuso di potere e omicidio». La richiesta di Kiev è ora all'esame dell'ufficio legale dell'Interpol.




Obama-Putin al telefono. Nel corso della telefonata tra Obama e Putin, ha riferito la Casa Bianca, il presidente americano ha di nuovo sottolineato che «le azioni della Russia violano sovranità e integrità territoriale dell'Ucraina», cosa che ha indotto gli Usa «ad intraprendere diversi passi in risposta, in coordinamento coi nostri partner europei». A sua volta, Putin, ha reso noto il Cremlino con una nota, ha ricordato a Obama «l'importanza delle relazioni russo-americane per garantire la la stabilità e la sicurezza del mondo» e ha affermato che «tali relazioni non devono essere sacrificate da problemi internazionali isolati, anche se molto importanti». Ma insistendo sulla strada del dialogo, nella telefonata Obama ha anche indicato che il segretario di Stato John Kerry «continuerà le discussioni con il ministro degli Esteri (russo) Lavrov, il governo ucraino e altri partner internazionali».



Il lavoro diplomatico di Kerry. E da Roma, Kerry ha intanto continuato la sua offensiva diplomatica, con un nuovo incontro alla Farnesina proprio con il ministro Lavrov, dopo quello di ieri a Parigi. Sempre a Roma Kerry ha inoltre tenuto una riunione informale con i suoi colleghi europei, l'italiana Federica Mogherini, il francese Laurent Fabius, il tedesco Frank-Walter Steinmeier e con il viceministro britannico Hugh Robertson. Annunciando le sanzioni, Obama aveva in precedenza affermato che si tratta di misure che «continuano i nostri sforzi per imporre un costo alla Russia e a coloro che sono responsabili della situazione in Crimea», aggiungendo che «andando avanti ci danno inoltre la flessibilità di modulare la nostra risposta in base alle azioni russe».



Consiglio d'Europa. Il segretario generale del Consigli d'Europa, Thorbjorn Jagland, e il ministro degli Esteri austriaco, Sebastian Kurz, si recheranno lunedì a Kiev per incontri «di alto livello». Lo ha annunciato l'organizzazione, senza precisare se la missione prevede anche una tappa in Crimea. Jagland si era già recato in Ucraina all'inizio di dicembre per tentare di «ridurre le tensioni». L'Austria è attualmente presidente di turno del comitato dei ministri del Consiglio d'Europa.
Ultimo aggiornamento: 8 Marzo, 14:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA