«La famiglia di Paolo abita qui. Sono dovuti andare via per le minacce ricevute». A raccontarlo è lo zio di Paolo Palmisani, uno dei due ragazzi fermati la notte scorsa per l'omicidio di Emanuele Morganti. «È assurdo, non riesco ancora a crederci - spiega -. Mi chiedo, se è vero quello che raccontano, come abbia fatto tutta quella gente a restare ferma senza intervenire. Siamo distrutti».
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«Due famiglie distrutte», continua lo zio. «Paolo è magrolino, bulletto come tutti i ragazzi della sua età, magari un po' di più con qualche bicchierino di troppo - racconta -. Quello che è successo è colpa delle cattive compagnie».
Il papà di Mario Castagnacci, l'altro giovane fermato per l'omicidio di Emanuele Morganti, è stato aggredito verbalmente ieri nella piazza centrale di Alatri, a pochi metri dal luogo del pestaggio mortale. A placare gli animi sono stati i vigili urbani della cittadina. Sul posto sono arrivati anche i carabinieri.
L'uomo stava recuperando l' auto parcheggiata in piazza, con cui poi si è allontanato.
Ultimo aggiornamento: 19:47
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«Due famiglie distrutte», continua lo zio. «Paolo è magrolino, bulletto come tutti i ragazzi della sua età, magari un po' di più con qualche bicchierino di troppo - racconta -. Quello che è successo è colpa delle cattive compagnie».
Il papà di Mario Castagnacci, l'altro giovane fermato per l'omicidio di Emanuele Morganti, è stato aggredito verbalmente ieri nella piazza centrale di Alatri, a pochi metri dal luogo del pestaggio mortale. A placare gli animi sono stati i vigili urbani della cittadina. Sul posto sono arrivati anche i carabinieri.
L'uomo stava recuperando l' auto parcheggiata in piazza, con cui poi si è allontanato.
Il giorno prima invece l'auto di un parente dei fermati era stata data alle fiamme. Proprio per questo clima la famiglia di Paolo Palmisani, uno dei due fermati, ha lasciato Alatri.