Un piano in cinque punti per attenuare la crisi innescata dalla guerra. Una stoccata a Salvini: «Mi auguro che abbia concordato ogni sua iniziativa con la presidenza del Consiglio, visto che è il leader di un grande partito di maggioranza». E poi una smentita netta su possibili venti di scissione in Forza Italia: «Non siamo una caserma, si discute ma poi la linea è unitaria. Ed è quella del presidente Berlusconi». Antonio Tajani è un fiume in piena.
Forza Italia con Ronzulli lancia Ubertini: «Noi coerenti, come Berlusconi con il governo Draghi»
Di fatto una prova tecnica di pace per ritrovare l'unità, dopo le polemiche dei giorni scorsi in casa dei berlusconiani. Divisioni esplose dopo la nomina della senatrice Licia Ronzulli a coordinatrice di Fi in Lombardia, che aveva mandato su tutte le furie la ministra Mariastella Gelmini. E rese ancor più aspre da quell'uscita del Cavaliere su Putin che "andrebbe ascoltato", poi corretta nei toni da tutto lo stato maggiore di Forza Italia. Parole che avevano spinto Gelmini a dire che "non riconosco più il presidente Berlusconi".
In ogni caso, ribadisce Tajani, "ad Alessandria domani ci saranno tutti gli esponenti di Forza Italia, uniti per sostenere la linea politica che abbiamo sempre ripetuto. Quella del governo Draghi e della Nato. Anche se questo non ci impedisce di sostenere le nostre posizioni". Posizioni che segnano comunque una distanza dai distinguo di Matteo Salvini: "Siamo dalla parte dell'Occidente - sottolinea Tajani - Abbiamo soltanto detto, come ha affermato il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, che le armi che inviamo non devono essere utilizzate per colpire il territorio russo, ma per difendere l'Ucraina».
A Salvini, protagonista della querelle sul progetto di viaggio a Mosca, Tajani rivolge una stoccata: "Mi auguro che abbia concordato ogni sua iniziativa con la presidenza del Consiglio e con il ministero degli Esteri, visto che è il leader di un grande partito di maggioranza". Poi elenca le priorità di Forza Italia per rispondere alla crisi: "Bisogna spingere sull'autosufficienza energetica e alimentare, su una difesa europea comune e sull'imposizione di un tetto al prezzo del gas. Ma anche su misure per contrastare un flusso migratorio dall'Africa "senza precedenti", che rischia di essere innescato dal blocco del grano.
In coda una sferzata anche alla Cgil: "Proporre una patrimoniale come fa oggi Maurizio Landini significa mettere in allarme i risparmiatori. Se la sinistra pensa di imporre nuove tasse troverà un muro".