Siccità, multe più severe a chi ruba l'acqua pubblica. Poteri al commissario

In Cdm misure per la crisi idrica: nasce una cabina di regia guidata da Salvini

Venerdì 7 Aprile 2023 di Francesco Malfetano
Siccità, multe più severe a chi ruba l'acqua pubblica. Poteri al commissario

Multe più severe per chi estrae acqua pubblica illecitamente, una campagna di comunicazione anti-spreco e il via libera ad un maggiore utilizzo delle acque reflue in agricoltura. Dopo settimane di braccio di ferro, ieri pomeriggio il governo ha varato il decreto Acqua. Il testo, come ha spiegato la premier Giorgia Meloni in un video postato su Facebook, affronta «il problema in modo strutturale prima che diventi emergenza».

E infatti ha innanzitutto l'obiettivo limitare i danni di una stagione che si annuncia torrida e, quindi, prevede anche l'attesa istituzione di un «Commissario straordinario nazionale» per la scarsità idrica. Con almeno due "però" che lasciano intendere come la disputa tra i ministri dell'Agricoltura e delle Infrastrutture Francesco Lollobrigida e Matteo Salvini su chi debba avere l'ultima parola sul nome sia finita in uno zero a zero.

Statali, assunti in 3.000. E i precari dei Comuni verranno stabilizzati. Ecco il cdm​

In primis perché, mentre la portata dei fiumi di tutta Italia continua a ridursi nonostante le piogge degli ultimi giorni, proprio quel nome ancora non c'è. In secondo luogo perché, accanto al commissario, il decreto ha previsto anche l'istituzione di una cabina di regia presieduta dal premier o, su sua delega, dal ministro delle Infrastrutture, che comprende i ministri delle Infrastrutture, dell'Ambiente, del Pnrr, dell'Agricoltura, della Protezione civile, degli Affari regionali e dell'Economia, oltre al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega agli investimenti pubblici.

Una squadra corposa che, a partire dalla prima riunione che si terrà entro il prossimo mese, vigilerà e indirizzerà le attività del commissario. Questo in pratica, al netto della task force da massimo 25 funzionari su cui potrà contare, pare molto depotenziato rispetto a quanto si era previsto fino ad oggi. In ogni caso, accanto ad una costante opera di monitoraggio della scarsità idrica, per tutto il 2023 e in caso di rinnovo al massimo per il 2024, il funzionario si occuperà di realizzare gli interventi urgenti di cui è incaricato dalla Cabina di regia (ad esempio può sbloccare interventi di breve periodo come sfangamento e sghiaiamento degli invasi di raccolta delle acque) e di accelerare l'attuazione delle opere necessarie - come la costruzione di nuovi invasi - con facoltà di intervenire con poteri sostitutivi in caso di inadempienza degli enti locali. Del resto che la partita per definire nomina e competenze non fosse in discesa lo dimostrava non tanto che il testo entrato in cdm ieri aveva dei puntini sospensivi anche al posto di chi dovrà suggerire il nome («La nomina sarà istituita da palazzo Chigi su indicazione di...») quanto lo stesso Lollobrigida che, in Transatlantico, ancora mercoledì spiegava: «Secondo me non c'è nessuno di più competente di Salvini per fare il commissario». Un azzardo a cui il leader leghista però si sottrae, proprio in virtù del ridimensionamento del ruolo che invece a via Bellerio speravano avesse risorse e poteri aggiuntivi. Fattori in parte recuperati presiedendo de facto la cabina di regia per garantire soprattutto iter più veloci per la realizzazione delle infrastrutture idriche e per la sicurezza e la gestione degli invasi,

LE MISURE

Nel decreto però, gran parte dello spazio è ovviamente destinato alle misure. Ad esempio sono state aumentate da 8mila fino a 50mila euro le multe per chi estrae e utilizza acqua pubblica senza autorizzazione.
In particolare allo sblocco, da parte delle Regioni, degli iter autorizzativi per realizzare impianti di desalinizzazione e riutilizzare in agricoltura delle acque reflue depurate. Settore in cui l'Italia è tra i peggiori in Europa dato che dai depuratori escono fino a 9 miliardi di metri cubi di acqua e ne vengono utilizzati solo 475 milioni di metri cubi, vale a dire il 5%. Prevista inoltre la sospensione delle rate dei mutui per i concessionari di piccole centrali idroelettriche la cui produzione si è ridotta per la crisi idrica.

© RIPRODUZIONE RISERVATA