Esplode l’anarchia 5 stelle sulla Rai.
Rai, il blitz di Draghi: Fuortes e Soldi in Cda. Ira Lega: voteremo no
L’anarchia
Ma eccoci all’anarchia 5 stelle, ribadita dal caso Rai. Alla fine Conte è riuscito a piazzare il suo Di Majo (avvocato, professore di diritto societario quasi omonimo dell’altro, Luigi, che però non è suo) ma dopo il voto si è scatenato il putiferio nell’assemblea subito convocata al Senato dai malpancisti stellati. «Avevamo scelto un’altra persona, assurdo che ci impongano Di Majo, che non ha competenze e che tra quelli auditi in Vigilanza abbiamo scartato», dicono alcuni M5S. E ancora: «Avevamo scelto Antonio Palma. Com’è stato possibile ignorare un’indicazione così netta?». E’ stato possibile perché Conte ha voluto il suo collega civilista (esperto in diritti d’autore) e punto. Anche se i grillini se la prendono con il reggente Crimi e contro i capigruppo Licheri e Crippa. «Un assurdo ribaltamento delle decisioni c’è stato», protestano i senatori e anche i deputati: «Di Majo è inadeguato. Se il nuovo corso del movimento inizia così, calpestando la volontà degli eletti, è un brutto inizio». A Conte fischiano le orecchie. I voti per Di Majo, grazie all’accordo con il Pd, ci sono stati ma anche questa vicenda è la riprova che per Conte sarà durissima guidare un partito balcanizzato.
Ora, mentre Draghi ha scelto ad e presidente in pectore (quest’ultima è Marinella Soldi, l’altro è Carlo Fuortes che dice: «Mi tengo fuori dalle dinamiche politiche, punterò sul prodotto Rai»), la commissione di Vigilanza dovrà votare la presidente. E lì si annunciano almeno a parole problemi per la Soldi ma il vero obiettivo sarebbe Draghi. Al momento alla Soldi mancano i voti M5S, Lega e FI per passare, in quanto dicono che il premier l’ha imposta senza consultare i partiti e tra lei e Fuortes ha appaltato la Rai alla sinistra. Si annuncia battaglia ma magari non ci sarà perché, come ammette uno dei big in Vigilanza e come pensano più o meno tutti: «Draghi è abituato ad asfaltarci e noi non facciamo altro che avere paura di lui».