Orfeo torna al Tg3, al suo posto va invece Antonio Di Bella. E Simona Sala verso il Day Time

L'amministratore delegato porterà le nomine nel prossimo cda dell'8 giugno

Giovedì 2 Giugno 2022
Orfeo torna al Tg3, al suo posto va invece Antonio Di Bella. E Simona Sala verso il Day Time

Mario Orfeo torna alla direzione del Tg3, Simona Sala trasloca alla direzione del Day Time e la casella della Direzione Approfondimento va ad Antonio Di Bella. Una soluzione lampo quella che arriva il giorno dopo il terremoto provocato dalla decisione dell'amministratore delegato, Carlo Fuortes, di revocare le deleghe al direttore dell'Approfondimento, Mario Orfeo.

Il vertice di Viale Mazzini ha deciso di accelerare sulla scelta del nome per l'incarico alla guida della struttura che governa i talk show.

Sarà Antonio Di Bella, attuale direttore del Day Time a prendere il posto di Orfeo, che tornerà dopo meno di un anno alla guida del Tg3. Al Day Time, l'attuale direttrice del tg del terzo canale, Simona Sala.

Queste almeno le proposte che trapelano e che saranno al vaglio del cda dell'8 giugno. Lo strappo dell'ad era arrivato a poche settimane dalla presentazione dei palinsesti. Proprio i problemi insorti nell'iter della preparazione dei programmi di informazione, con la cancellazione all'ultimo momento dell'incontro chiesto dai consiglieri due giorni fa con i direttori di genere, avevano spinto Fuortes a revocare la fiducia a Orfeo.

Sul futuro dei talk c'erano punti di contatto, ma anche frizioni che hanno poi portato, di fronte al ritardo nella presentazione delle slide sui programmi dell'Approfondimento alla decisione di cambiare strada. Erano emerse ipotesi di intervento su Report e #Cartabianca, prima ancora su In 1/2 h, ma poi i principali programmi di approfondimento appaiono essere stati confermati, con l'innesto, tra l'altro, di una striscia di Marco Damilano, un programma di Ilaria D'Amico e uno di Giancarlo De Cataldo.

Forze politiche in subbuglio

La notizia diffusa ieri ha messo in fibrillazione le forze politiche. D'altronde la nuova organizzazione per generi e non più per reti, una delle principali innovazioni del piano industriale, entrerà pienamente in vigore a breve e un rallentamento nella strategica direzione Approfondimento, con possibili ripercussioni a cascata sugli altri settori, potrebbe inasprire ulteriormente la tensione. Una situazione che ha fatto ribollire le forze politiche, dal Pd a Italia Viva a Forza Italia, per finire oggi a Fratelli d'Italia che parlano di «totale mancanza di controllo dell'azienda».

«Non c'è ancora neanche un comunicato ufficiale della Rai - attacca il deputato di Iv, Michele Anzaldi -, né sono arrivati chiarimenti su cosa sia successo. Una situazione che non ha eguali in nessuna altra azienda». Il segretario della Vigilanza ha chiesto da subito chiarimenti in Commissione e ieri il presidente della bicamerale, Alberto Barachini, ha annunciato la convocazione dell'ad. L'audizione avverrà però dopo il referendum del 12 giugno, non solo perché le Camere sono chiuse, ma anche per attendere le decisioni del cda. I malumori però restano, anche a Viale Mazzini.

I consiglieri hanno ricevuto oggi comunicazione delle decisioni dell'ad, ma lamentano di non essere stati informati finora. Fuortes - da quanto trapela - ha preferito evitare comunicazioni ufficiali, per evitare clamori e polemiche e spingere su una soluzione immediata. Anche Di Bella dice di non sapere nulla e di non essere stato interpellato per altri incarichi. Un'uscita nella quale è stata vista un'ombra polemica, che in realtà non ci sarebbe. Sarebbe piuttosto motivata dall'inopportunità di pronunciarsi prima delle decisioni del cda e per rispetto, dunque, delle procedure.

D'altronde quella di Di Bella era la scelta individuata da Fuortes lo scorso novembre, prima di orientarsi su Orfeo. Quest'ultimo dovrebbe tornare dunque al Tg3, che aveva già diretto prima di passare all'Approfondimento, diventando il primo giornalista a guidare tutti e tre i principali tg della Rai. L'interim dell'Approfondimento resterà a Fuortes fino alle nomine, ma, se la soluzione individuata dall'ad andrà in porto, si tratterà di un incarico talmente breve da non essere di fatto esercitato.

Ultimo aggiornamento: 20:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA