- Mattarella: «Italia si inchini alla memoria di Borsellino»
- Meloni: Via D'Amelio ferita ancora aperta
La Russa: «Fu vile attacco al cuore dello Stato di fronte»
«Un vile attacco al cuore dello Stato di fronte al quale il nostro Paese seppe però trovare la forza per reagire con orgoglio, coraggio e dignità».
Le dichiarazioni del premier Meloni
Stragi '92, giudici in camera di consiglio
Sono entrati in camera di consiglio per emettere la sentenza i giudici della corte d'assise d'appello di Caltanisetta che processano il capomafia Matteo Messina Denaro per le stragi che costarono la vita ai giudici Paolo Borsellino e Giovanni Falcone. In primo grado il padrino fu condannato all'ergastolo. Ancora una volta il boss, detenuto al 41 bis nel carcere de L'Aquila, ha scelto di non comparire in videocollegamento in udienza. L'accusa in aula è rappresentata dai pg Antonino Patti, Fabiola Furnari e Gaetano Bono.
L'omaggio di Meloni in caserma, poi sulla tomba di Borsellino
Nell'anniversario della strage di via D'Amelio, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni questa mattina ha partecipato alla commemorazione alla Caserma Lungaro di Palermo. Dopo un saluto con il capo della polizia Vittorio Pisani, la premier ha avuto un incontro e un colloquio con Manfredi Borsellino, poliziotto e figlio del giudice Paolo. Quindi ha deposto una corona d'alloro per i caduti nelle stragi di mafia, fermandosi per un colloquio con i familiari. Poi la presidente del Consiglio si è spostata al cimitero di Santa Maria di Gesù, per rendere omaggio alla tomba della famiglia Borsellino.
Meloni a Palermo
La premier Giorgia Meloni è arrivata nella caserma Lungaro per la cerimonia in memoria dei cinque agenti di scorta assassinati nella strage di via D'Amelio, dove 31 anni fa fu ucciso il giudice Paolo Borsellino. L'ingresso non è consentito ai giornalisti come comunicato ieri sera dalla questura. Meloni deporrà una corona sulla lapide in ricordo dei poliziotti Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Subito dopo si recherà in Prefettura per presiedere il Comitato per l'ordine e la sicurezza.
Mattarella: «Combattere zone grigie complicità»
«Il nome di Paolo Borsellino, al pari di quello di Giovanni Falcone, mantiene inalterabile forza di richiamo ed è legato ai successi investigativi e processuali che misero allo scoperto per la prima volta l'organizzazione mafiosa e ancor di più è connesso al moto di dignità con cui la comunità nazionale reagì per liberare il Paese dal giogo oppressivo delle mafie. Loro «avevano dimostrato che la mafia poteva essere sconfitta. Il loro esempio ci invita a vincere l'indifferenza, a combattere le zone grigie della complicità con la stessa fermezza con cui si contrasta l'illegalità». Lo afferma Sergio Mattarella in una dichiarazione.
Mattarella: «Italia si inchini alla memoria di Borsellino»
«Nell'anniversario della strage di via D'Amelio la Repubblica si inchina alla memoria di Paolo Borsellino, magistrato di straordinario valore e coraggio, e degli agenti della sua scorta - Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina - che con lui morirono nel servizio alle istituzioni democratiche». Lo scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella in una dichiarazione aggiungendo che «quel barbaro eccidio, compiuto con disumana ferocia, colpì l'intero popolo italiano e resta incancellabile nella coscienza civile».
«Il nome di Paolo Borsellino, infatti, al pari di quello di Giovanni Falcone - prosegue il capo dello Stato - mantiene inalterabile forza di richiamo ed è legato ai successi investigativi e processuali che misero allo scoperto per la prima volta l'organizzazione mafiosa e ancor di più è connesso al moto di dignità con cui la comunità nazionale reagì per liberare il Paese dal giogo oppressivo delle mafie. Borsellino e Falcone avevano dimostrato che la mafia poteva essere sconfitta». «Il loro esempio ci invita a vincere l'indifferenza, a combattere le zone grigie della complicità con la stessa fermezza con cui si contrasta l'illegalità, a costruire solidarietà e cultura dove invece le mafie puntano a instillare paura. In questo anniversario, desidero rinnovare i sentimenti di cordoglio e vicinanza ai familiari di Paolo Borsellino e degli altri servitori della Stato che pagarono con la vita la difesa della nostra libertà».
Meloni: Via D'Amelio ferita ancora aperta
«La strage di Via D'Amelio, dove Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta vennero uccisi dalla mafia, è stato il motivo per il quale ho iniziato a fare politica. La data del 19 luglio 1992 rappresenta una ferita ancora aperta per chi crede in un'Italia giusta». Lo scrive in un post su Facebook la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nell'anniversario dell'uccisione del giudice Paolo Borsellino e della sua scorta. «Paolo sfidò il sistema mafioso senza mai temere la morte, insegnandoci a non restare a guardare e a non voltarci mai dall'altra parte. Il suo coraggio e la sua integrità sono doni che ci ha lasciato e che tanti giovani hanno deciso di raccogliere per affermare due valori imprescindibili: la legalità e la giustizia», prosegue la premier. «Oggi, a 31 anni di distanza da quel terribile attentato, ricordiamo tutti quegli eroi che non ebbero paura di denunciare al mondo il vero volto della criminalità organizzata e che servirono lo Stato fino all'ultimo. Nel loro esempio portiamo avanti il nostro impegno quotidiano per estirpare questo male dalla nostra Nazione: solo così - conclude Meloni - il loro sacrificio non sarà mai vano».
Meloni alle 8.45 a Palermo
La premier Giorgia Meloni è attesa alle 8.45 di oggi alla caserma Lungaro di Palermo dove renderà omaggio al giudice Paolo Borsellino e agli agenti di scorta uccisi nella strage di via D'Amelio il 19 luglio di 31 anni fa. Con Meloni sono attesi anche il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi e il capo della Polizia Vittorio Pisani. Subito dopo Meloni presiederà un Comitato per l'ordine e la sicurezza in Prefettura.
Meloni: la lotta alla mafia è parte di noi
L'impegno antimafia non si esaurirà mai, perché «la lotta alla mafia è parte di noi, è un pezzo fondante della nostra identità, è la questione morale che orienta la nostra azione quotidiana». Così la premier Giorgia Meloni in una lettera al Corriere nel giorno dell'anniversario di via D'Amelio, dove il 19 luglio 1992 furono assassinati il giudice Borsellino e cinque agenti della scorta. E definisce «stucchevole il tentativo di alcuni di strumentalizzare la mia impossibilità — data da altri impegni concomitanti — di partecipare anche alla tradizionale fiaccolata di Palermo, alla quale ho sempre orgogliosamente preso parte».
Meloni a Palermo, il programma
La premier Giorgia Meloni oggi sarà a Palermo per le commemorazioni della strage di via D'Amelio: alle 8.50, deporrà una corona nella caserma Lungaro davanti alla lapide in memoria dei poliziotti uccisi nella strage del 19 luglio del '92.
A seguire farà visita alle tombe di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Poi alle 10, Meloni presiederà il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, alla presenza del prefetto Maria Teresa Cucinotta, del capo della procura Maurizio de Lucia e dei vertici delle forze dell'ordine. La premier non dovrebbe invece partecipare alla tradizionale fiaccolata organizzata in serata dalla destra.
Saranno entrambe a Palermo, oggi, la premier Giorgia Meloni e la segretaria del Pd Elly Schlein per l'anniversario della strage di via D'Amelio, dove il 19 luglio del '92 furono assassinati il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta.