“È stato un periodo molto difficile. Scoprire di aspettare un bambino durante il lockdown non è stato facile, è stata una grande gioia ma anche una grande preoccupazione", ha detto la vicepresidente della Camera dei Deputati Mara Carfagna a “L’Intervista di Maria Latella” su Sky TG24 parlando della sua gravidanza. "Tutti abbiamo vissuto momenti di preoccupazione e di angoscia con la paura di essere contagiati. Ho aspettato a dirlo ai miei genitori perché volevo tanto dirglielo di persona. Loro vivono a Salerno e io vivo a Roma e c’era l’impossibilità di varcare i confini regionali. Un giorno non ce l’ho fatta e l’ho detto facendo una videochiamata. Sono stati i primi a saperlo, purtroppo a distanza. Non abbiamo ancora scelto il nome, ne abbiamo diversi che ci piacciono ma aspettiamo prima di vederla e conoscerla”.
LEGGI ANCHE Vittorio Sgarbi insulta Mara Carfagna: «Sei una maestrina arrogante, io la mascherina la indossavo»
FARE UN FIGLIO È UNA SCELTA D’AMORE
“Fare un figlio è innanzitutto una scelta d’amore. È il coronamento di un percorso d’amore e dell’avere accanto un uomo attento e presente che ama l’idea di fare una famiglia.
FORZA ITALIA NON DEVE OMOLOGARSI AGLI ALLEATI
“Forza Italia deve evitare di omologarsi agli alleati e deve ritornare ad essere la voce del mondo produttivo, dei professionisti, degli artigiani, dei commercianti. La ricetta del centrodestra è l’unica in grado di salvare il Paese. Forza Italia deve recuperare una voce che è stata flebile in questo ultimo periodo”.
SVOLTA MODERATA DI FI? QUALCUNO NEL PARTITO MI HA CHIESTO SCUSA
“Qualcuno a dire il vero lo ha anche fatto, non dirò mai chi. Però c’è chi ha riconosciuto di aver avallato una linea che non ha fatto il bene del nostro partito e dell’area dei moderati del centrodestra”, ha detto Carfagna rispondendo a una domanda se qualcuno all’interno di Forza Italia avrebbe dovuto chiederle scusa per non aver seguito da subito la sua proposta di differenziarsi dalla Lega. “Il Paese – ha aggiunto Carfagna - ha bisogno di un’area moderata e liberale in buona salute. Il merito di aver rimesso Forza Italia al suo posto è sicuramente di Silvio Berlusconi che ha ricordato a tutti qual è la natura del nostro partito, che è moderato, liberale, europeista, atlantista e garantista”.
GIORGIA MELONI MI PIACE MOLTO
“Giorgia Meloni mi piace molto. Non sono sempre d’accordo sulle cose che dice ma mi piace molto, è una donna tenace, coraggiosa, caparbia e coerente. Questo ha pagato nei sondaggi e nelle tornate elettorali, ha portato il suo partito dal 2% al 15% , come dicono i sondaggi. Forse ha fatto anche qualcosa di più, ha dimostrato, tra mille difficoltà, che anche in Italia è possibile costruire una leadership femminile”. “Per essere il leader del centrodestra, però, serve fare quello che solo Berlusconi è riuscito a fare, cioè armonizzare anime diverse e costruire una sintesi tra sensibilità differenti. Berlusconi è riuscito a farlo e riusciva a interpretare e dare rappresentanza anche alle ragioni degli alleati, a volte a scapito delle ragioni del suo stesso partito. Fino ad oggi né Salvini né Meloni sono riusciti a fare questo”.
Giorgia Meloni “mi ha mandato uno dei messaggi più belli che io abbia ricevuto in questo periodo per la mia gravidanza” ha poi concluso Carfagna.
REGIONALI/ CANDIDATURA CALDORO? SERVE PASSO DI LATO PER UNITÀ
“Non ne farei una questione di nomi, proverei a fare uno sforzo per trovare un nome, una squadra e un programma che possano garantire l’unità della coalizione. Per farlo c’è bisogno di fare un passo di lato e di un individuare un nome e un progetto che siano in grado di privilegiare l’unità della coalizione”, ha detto rispondendo a una domanda se nelle elezioni Regionali in Campania Forza Italia deve rinunciare alla candidatura di Stefano Caldoro a favore dell’unità del centrodestra.
CI PREOCCUPA LO SCONTRO TRA IL GOVERNO E CONFINDUSTRIA
“L’emergenza ha lasciato cicatrici profonde nel Paese. Ci preoccupa moltissimo lo scontro tra il Governo e il mondo produttivo, perché il mondo produttivo rappresenta l’ossatura del nostro sistema Italia, eppure gli imprenditori e gli industriali non riescono ad avere la liquidità che è stata promessa dal Governo e spesso hanno dovuto anticipare la cassa integrazione che il Governo ha promesso e non ha erogato”. “L’attivismo e il protagonismo del presidente Bonomi e della Confindustria, che ha fatto bene a richiamare il Governo alle sue responsabilità, è sicuramente un segnale a tutta la politica che evidentemente non riesce a rappresentare il mondo produttivo”.