Mafia, l’appello di Mattarella nel nome di Borsellino: «Mai più zone grigie, no a complicità e indifferenza»

A Palermo Meloni e Schlein Tregua sulla riforma Nordio

Giovedì 20 Luglio 2023 di Francesco Bechis
Mafia, l’appello di Mattarella nel nome di Borsellino: «Mai più zone grigie, no a complicità e indifferenza»

L’Italia si ritrova in via d’Amelio. Nel trentunesimo anniversario dalla strage mafiosa in cui hanno perso la vita Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta a Palermo le commemorazioni in ricordo del magistrato mettono in sordina, per un giorno, le polemiche sulla giustizia che agitano la politica italiana. 
Dal Quirinale Sergio Mattarella lancia un appello per la lotta alla criminalità organizzata.

E invita a «vincere l’indifferenza», a «combattere le zone grigie della complicità con la stessa fermezza con cui si contrasta l’illegalità». È questo il momento, fa sapere il Capo dello Stato in un messaggio inviato in ricordo del magistrato ucciso, di «costruire solidarietà e cultura dove invece le mafie puntano a instillare paura». 

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IL RICHIAMO DEL COLLE

Mattarella ricorda il «barbaro eccidio, compiuto con disumana ferocia, che ha colpito l’intero popolo italiano e resta incancellabile nella coscienza civile». Spende parole commosse, il presidente della Repubblica, fratello di una vittima illustre di Cosa nostra, l’ex presidente della Regione Sicilia Piersanti Mattarella, per richiamare la figura del magistrato palermitano ucciso due mesi dopo l’attentato al collega e amico Giovanni Falcone a Capaci. E lo fa in un giorno segnato non solo dal ricordo, ma da una notizia che regala un po’ di conforto ai familiari delle vittime: la Corte d’Assise d’Appello di Caltanissetta ieri ha confermato la condanna all’ergastolo di Matteo Messina Denaro, l’ultimo boss dell’era stragista arrestato lo scorso 16 gennaio. 
«Nell’anniversario della strage di via D’Amelio la Repubblica si inchina alla memoria di Paolo Borsellino, magistrato di straordinario valore e coraggio, e degli agenti della sua scorta - Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina - che con lui morirono nel servizio alle istituzioni democratiche», recita il messaggio del Quirinale. Tra le righe non manca un richiamo all’attualità, al dibattito sulla riforma della giustizia che tiene banco dentro e fuori il Parlamento e accende le tensioni fra politica e magistrati. E cioè l’invito ad eliminare le «zone grigie» di illegalità punite dal reato di concorso esterno in associazione mafiosa, una fattispecie che il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha proposto di “rivedere” suscitando le polemiche delle opposizioni salvo poi precisare insieme alla premier Giorgia Meloni che la riforma «non è nel programma» di governo. 

LA TREGUA

Polemiche che finiscono sullo sfondo nel giorno della memoria. Da Roma a Palermo, la politica italiana si raccoglie nel ricordo di Borsellino. Nel capoluogo siciliano fa tappa Meloni: prima alla commemorazione alla Caserma Lungaro assieme al figlio di Borsellino, Manfredi, poi in visita alla tomba dei due magistrati che hanno svelato il vero volto di Cosa nostra negli anni ‘90. Ma a Palermo c’è anche Elly Schlein. La segretaria del Pd si ferma a metà pomeriggio nel luogo dell’attentato, osserva un minuto di silenzio. E schiva le domande sulla riforma della giustizia del governo conservatore contro cui i dem hanno montato le barricate, «siamo qui solo per ricordare Paolo Borsellino e gli agenti della scorta», taglia corto la leader. La tregua della memoria regge. A Palermo come a Roma. 

Alla Camera e al Senato i parlamentari si raccolgono in silenzio per ricordare il giudice assassinato. A Palazzo Madama prende la parola il presidente Ignazio La Russa, rompendo il silenzio auto-imposto negli ultimi giorni per l’inchiesta giudiziaria che ha colpito il figlio Leonardo Apache: «Le mafie sono un cancro e come tali sono da combattere», sentenzia il veterano di Fratelli d’Italia. Dalle fila dello stesso partito Chiara Colosimo, presidente della Commissione Antimafia, annuncia una nuova indagine della commissione bicamerale «sul depistaggio dell’inchiesta sulla strage di via d’Amelio». Da una parte all’altra dell’emiciclo piovono appelli per la lotta alla mafia senza se e senza ma. Da Italia Viva Matteo Renzi ricorda «la levatura morale e civile» di Borsellino, il vicepremier forzista Antonio Tajani si sofferma su Emanuela Loi, «la prima donna della polizia a cadere in servizio». Mentre il Guardasigilli Nordio, prendendo parte a una messa in suffragio, definisce Borsellino «un gigantesco monumento di virtù, coraggio e fede».
 

Ultimo aggiornamento: 05:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA