Lamorgese ai familiari delle vittime di Corinaldo: «Ho chiesto controlli e un censimento dei locali»

Mercoledì 19 Febbraio 2020 di di Cristiana Mangani
La ministra dell'Interno Luciana Lamorgese
Lo aveva promesso la ministra Luciana Lamorgese che per la strage della discoteca di Corinaldo avrebbe preso provvedimenti seri.
E stamattina, prima di presiedere il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica ad Ancona, ha incontrato i genitori di quei cinque minorenni e della mamma di 39 anni, morti nell'incendio della Lanterna Azzurra nella notte tra il 7 e l'8 dicembre del 2018.
«Nessuno potrà ridarvi i vostri cari, i figli che avete perso in maniera così atroce - ha dichiarato durante l'incontro riservato, lontano dalle telecamere  - Ho dato indicazione al prefetto di scrivere ai sindaci per fare un censimento di quelle che sono le strutture autorizzate e dedicate al divertimento in modo da fare controlli precisi, al di là delle autorizzazioni, e di verificare come queste vengano rilasciate, perché quello che è successo a Corinaldo è di una gravità indescrivibile e non si deve ripetere mai più».
Ai familiari delle vittime, la ministra ha manifestato la sua vicinanza
«come donna e come madre», ma ha anche detto di averli voluti incontrare «per sentire la loro voce». «So bene - ha aggiunto - che i figli e la madre di quattro ragazzi non torneranno più: oltre all'emozione nel vivere il loro dolore, che non si rimarginerà mai, ho voluto incontrarli per dare il segnale che l'amministrazione dell'Interno, per quanto di propria competenza e anche oltre, ci sarà e provvederà nei termini che ho detto».
Dopo l'incontro la titolare del Viminale ha partecipato al Comitato, indetto dal prefetto Antonio D'Acunto. In prefettura è arrivato anche il capo della Polizia Franco Gabrielli. «Si chiede giustizia, avere giustizia e capire di chi sono le responsabilità e su questo la ministra è stata molto chiara e vicina - ha spiegato Luigina Bucci, presidente del Co.Ge.U., Il comitato dei genitori unitario, nato spontaneamente dopo la tragedia -: anche lei si augura che vengano fuori i responsabili e che si arrivi alla verità. Rappresentiamo i genitori, una comunità lacerata e ferita da quello che è successo quella sera - ha aggiunto -, insieme a noi ci sono i ragazzi che lavorano attivamente per arrivare a un codice etico, un regolamento più serio per i locali che gestiscono eventi per minori: non ci sono delle norme rivolte ai gestori dei locali che gestiscono eventi per minori, però il codice etico è ancora uno strumento volontario, embrionale, un punto di partenza. Ci auguriamo che, cosi come ci ha detto la ministra, venga aperto un tavolo di riflessione per dare più valore a questo codice perché è questo che ci chiedono i ragazzi».

 
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