Verso l’accordo sulla riduzione della dad a scuola, lasciando in presenza studenti vaccinati o chi ha superato l’infezione. Questo è il risultato parziale dell’incontro di ieri sera Regioni-Ministero della Salute. Ma ci sono altri cambiamenti in vista. Da martedì i viaggiatori vaccinati che provengono da altre aree Ue non dovranno più effettuare un tampone prima di partire. Spiegano al Ministero della Salute: «Roberto Speranza ha firmato una nuova ordinanza che proroga le misure per gli arrivi dall’estero. Per i viaggiatori provenienti dai Paesi dell’Unione Europea sarà sufficiente il Green pass.
TRATTATIVA
Altra ordinanza: il 31 gennaio finisce l’obbligo di chiusura per le discoteche. Speranza chiede prudenza, altri componenti del governo spingono per la ripartenza (sempre con Green pass rafforzato): un provvedimento è atteso per le prossime ore. Tra le Regioni e il Governo c’è l’accordo sulla semplificazione delle quarantene a scuola, l’attuale sistema è macchinoso e inapplicabile e sta causando il ricorso massiccio alla Didattica a distanza. Ieri sera, nel tavolo tecnico a cui hanno partecipato dirigenti del Ministero della Salute, dell’Istituto superiore di sanità e rappresentanti delle Regioni, si è arrivati però a una conclusione parziale: va rivisto il meccanismo, ma la proposta dei governatori, che prevede di mandare in Dad solo i ragazzi positivi e sintomatici, viene valutata con cautela dal Ministero della Salute. Oggi possibile un’intesa. «Le regole in vigore sono inapplicabili, migliaia di classi sono in Dad, nei fatti si stanno chiudendo le scuole» osserva più di un assessore regionale alla Salute, a partire da Alessio D’Amato (Lazio) e Raffaele Donini (Emilia-Romagna).
DISTANZA
Nelle prossime ore verrà riformulata la proposta, così come sarà rivisto in generale il contact tracing, anche fuori dalla scuola, perché inseguire tutti i contatti di un positivo non è più possibile. Più in generale, con un documento sottoscritto da tutti i governatori, si chiede, di fatto, il ritorno alla normalità in vista della fine dello stato di emergenza Covid fissato per il 31 marzo. Nella riunione del tavolo tecnico è stato confermato che si va alla rinuncia del sistema dei colori che determinano le limitazioni nelle Regioni. Si punta a lasciare solo il rosso che scatta quando c’è una reale emergenza negli ospedali. Bianco, giallo e arancione hanno poco senso, visto che le limitazioni non cambiano e dipendono solo dallo stato di vaccinazione di un cittadino. C’è anche l’intesa sul riconteggio dei ricoverati negli ospedali, dividendo coloro che hanno i sintomi Covid da chi invece è in reparto per altre patologie ma viene trovato positivo.
STRATEGIA
Ma la spinta per una normalizzazione della gestione della pandemia, ufficializzata dalle Regioni che ad esempio chiedono di concentrarsi solo sui sintomatici, trova sponda anche in parte del governo. Il ministro per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini, ieri ha incontrato il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga (Friuli-Venezia Giulia). Al termine Mariastella Gelmini ha commentato: «Per quanto riguarda l’emergenza Covid, abbiamo discusso della posizione dei governatori sul superamento del sistema a colori. Dopo due anni di pandemia trovo corretto parlarne, con buonsenso, per aggiornare e semplificare le misure, anche in considerazione degli ottimi risultati raggiunti grazie alla campagna vaccinale». Anche il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, ha detto: «Credo che andremo nella direzione del superamento dei colori come chiedono le Regioni, diamo fiducia a quei 47 milioni che si sono vaccinati e a tutte le attività economiche». Stessa linea dal ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, che su Twitter ha spiegato: condivido le proposte delle Regioni.
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