Elezioni europee e in Piemonte, ma si vota anche in Basilicata e Umbria

Chi sfiderà i Presidenti uscenti di centrodestra?

Lunedì 11 Marzo 2024 di Stefania Piras
Prossime elezioni: Basilicata, Piemonte ed Europa. Ecco quando si vota e cosa si giocano i partiti

Dopo Sardegna e Abruzzo, adesso tocca a Basilicata, Piemonte (si vota lo stesso giorno delle Europee il secondo weekend di giugno) e Umbria. Il centrodestra governa 15 Regioni su 20, e cerca la riconferma in tutte e tre le Regioni con i tre presidenti uscenti. C'è anche un altro voto importantissimo: l'8 e il 9 giugno, sono le elezioni Europee. È un election day: si vota anche per eleggere il nuovo presidente del Piemonte, e i sindaci in oltre 3.700 Comuni per un totale di quasi 17 milioni di votanti.

Tra queste città ci sono 27 capoluoghi di provincia e sei di regione: Bari, Cagliari, Campobasso, Firenze, Perugia e Potenza. 

Il prossimo anno, invece, si vota in Emilia Romagna e in Veneto. 

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In Basilicata il centrosinistra non ha ancora un candidato unitario per competere contro il presidente uscente del centrodestra Vito Bardi. Vorrebbe allargare la coalizione a Italia Viva ma deve comunque prima sciogliere il nodo di Angelo Chiorazzo, il candidato alla presidenza della Regione per il movimento civico "Basilicata Casa Comune". Il Pd lucano lo aveva incoronato ma l'imprenditore è stato impallinato dai leader nazionali (sia Conte che Schlein). Al momento circolano i nomi più vari: dai manager Giampiero Maruggi e Lorenzo Bochicchio, al presidente
dell'Ordine dei medici di Potenza, Rocco Paternò, o il presidente della Provincia di Matera, il dem Piero Marrese. La partita si dovrebbe chiudere in queste ore ma l'esito abruzzese ha smontato l'ottimismo campolarghista. 

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Piemonte: Cirio punta al bis, centrosinistra in stallo

Si vota negli stessi giorni in cui si vota per le Europee: 8 e 9 giugno. Anche qui il presidente uscente è un esponente del centrodestra candidato alla corsa bis: Alberto Cirio. Anche qui il centrosinistra non ha ancora un candidato unitario: Pd e M5S non si sono ancora accordati e in questi territori hanno avuto molte occasioni di scontro: dalla Tav alla sanità fino agli anni in cui si sono dati battaglia in Consiglio comunale a Torino quando Chiara Appendino era la sindaca del M5S. Ora non solo il Pd di Schlein intende trovare un accordo con gli stellati ma c'è chi chiede un ulteriore apertura. È l'avvertimento lanciato dall'uomo forte del Pd al Nord: Bonaccini.  «Governiamo una sola Regione al Nord, se l'alleanza con il M5S è indispensabile, al Nord però non basta. Per questo noi abbiamo bisogno tanto dei Cinquestelle quanto delle forze moderate per un centrosinistra plurale», ha detto ieri il presidente dell'Emilia-Romagna. 

Umbria al voto tra ottobre e novembre

In campo per il centrodestra c'è l'attuale presidente, la leghista Donatella Tesei che ha beneficiato anche di una recentissima visita della premier Meloni che ha firmato un accordo per l'assegnazione delle risorse del Fondo per
lo sviluppo e la coesione per il ciclo di programmazione 2021-2027 per 210,496 milioni di euro. Il centrosinistra è ancora impegnato nella ricerca degli altri candidati alle prossime, imminenti, Regionali. Ma qualche nome circola come quello dell'attuale sindaca di Assisi Stefania Proietti. Il sindaco di Terni e leader di Alternativa Popolare, Stefano Bandecchi, ha già indicato il proprio candidato presidente per la Regione: Riccardo Corridore. 

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Europee 

Il vero test per i partiti sono le Elezioni europee: sistema proporzionale, preferenze, voto al partito. Cosa c'è di meglio per misurarsi e gareggiare in derby, anche e soprattutto, con gli alleati di coalizione? Mentre Pd e M5S sono impegnati a costruire il campo largo per le Regionali e le Amministrative, Schlein lavora a una lista con Bonino per le Europee. Se i popolari puntano a riconfermare l'attuale presidente Ursula von der Leyen, i socialisti (che hanno governato in questa legislatura con i Popolari), riuniti a Roma, hanno approvato per acclamazione la candidatura dell'attuale Commissario europeo al Lavoro, Nicolas Schmit. Matteo Renzi si prepara a correre da solo e ha cominciato a cannoneggiare - insieme ai compagni di viaggio liberali di Renew - la candidata PPE, la presidente uscente von der Leyen.

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Carlo Calenda ha stretto un accordo con il media-partito Nos guidato da Alessandro Tommasi (fondatore e ceo della community Will media). Fratelli d'Italia si prepara a celebrare il congresso a fine marzo mentre la numero uno del partito, la premier Meloni, non ha ancora detto se sarà capolista in tutte le circoscrizioni. Forza Italia cerca nuovi spazi trasversali «tra Meloni e Schlein». Circolano già anche i nomi dei possibili acchiappapreferenze: Vannacci per la Lega e Renata Polverini per Forza Italia. 

Ultimo aggiornamento: 16:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA