STRAGE DI BOLOGNA

De Angelis: «Chiedo scusa, le mie erano riflessioni personali». Rocca: «Lo vedrò nel pomeriggio. Meloni non è felice»

Gli aggiornamenti in tempo reale in merito alla polemica sulle frasi sulla strage di Bologna del responsabile della comunicazione della Regione Lazio

Lunedì 7 Agosto 2023

De Angelis: «Le mie riflessioni personali, chiedo scusa»

Dopo la polemica scoppiata per le sue parole in merito alla strage di Bologna, il responsabile della comunicazione Istituzionale della Regione Lazio, Marcello De Angelis, sempre tramite Facebook, si scusa «con quelli - e sono tanti, a partire dalle persone a me più vicine - a cui ho provocato disagi, trascinandoli in una situazione che ha assunto dimensioni per me inimmaginabili». «Negli ultimi giorni ho espresso delle riflessioni personali sul mio profilo social, che sono invece diventate oggetto di una polemica che ha coinvolto tutti.

Intendo scusarmi con quelli - e sono tanti, a partire dalle persone a me più vicine - a cui ho provocato disagi, trascinandoli in una situazione che ha assunto dimensioni per me inimmaginabili», sottolinea De Angelis. Inoltre, il responsabile della comunicazione sente «il dovere di fare chiarezza su affermazioni che possono essere fraintese per l'enfasi di un testo non ponderato, ma scritto di getto sulla spinta di una sofferenza interiore che non passa ed è stata rinfocolata in questi mesi. I colleghi giornalisti - continua - che quotidianamente e pubblicamente mi definiscono un ex-terrorista - pur nella consapevolezza del fatto che non sono mai stato condannato per nessun atto criminale o gesto di violenza - infangano il mio onore e mi negano la dignità di una intera vita. Perché un terrorista è una persona schifosa e vile».

 De Angelis sottolinea di aver «servito e rappresentato le istituzioni democratiche per anni e ne ho il massimo rispetto, così come per tutte le cariche dello Stato, che da parlamentare ho contributo ad eleggere e che oggi sostengo come cittadino elettore - aggiunge -. Fra queste e prima di tutte, la Presidenza della nostra repubblica. In merito alla più che quarantennale ricerca della verità sulla strage di Bologna, l'unica mia certezza è il dubbio. Dubbio alimentato negli anni dagli interventi autorevoli di alte cariche dello Stato come Francesco Cossiga e magistrati come il giudice Priore e da decine di giornalisti, avvocati e personalità di tutto rispetto che hanno persino animato comitati come "E se fossero innocenti". Purtroppo - osserva De Angelis - sono intervenuto su una vicenda che mi ha colpito personalmente, attraverso il tentativo, fallito, di indicare mio fratello, già morto, come esecutore della strage. Questo episodio mi ha certamente portato ad assumere un atteggiamento guardingo nei confronti del modo in cui sono state condotte le indagini. Esprimo quindi dubbi, così come molti hanno espresso dubbi sulla sentenza definitiva contro Adriano Sofri senza per questo essere considerati dei depistatori o delle persone che volessero mancare di rispetto ai familiari del commissario Calabresi». Infine, per tutte le vittime «della folle stagione dei cosiddetti anni di piombo e dei loro familiari ho il massimo rispetto - sottolinea ancora De Angelis -, vieppiù per chi sia finito sacrificato innocentemente in eventi mostruosi come le stragi che hanno violentato il nostro popolo e insanguinato la nostra Patria massacrando indiscriminatamente».

Piantedosi: «Non do mai giudizi sugli altri»

«Non do mai giudizi sugli altri, non penso nulla. Penso solo a quello che devo fare io e mi preoccupo di essere giudicato dagli altri e non di giudicare io gli altri». Così il ministro degli Interni Matteo Piantedosi rispondendo a Castel Volturno alla domanda dei cronisti se ritenesse opportuna la richiesta di dimissioni dall'incarico di portavoce della Regione Lazio per Marcello De Angelis dopo le sue affermazioni sulla strage di Bologna. «Io - ha aggiunto Piantedosi - ho partecipato alla cerimonia della strage della stazione e come sapete per me Bologna non è un luogo neutro perché ci ho trascorso più di trenta anni e conosco fatti e storie.Io ho detto e ridetto quello che penso, quello che dicono altri non mi compete».

La Russa: esaustive mie frasi in aula

«Dopo la mia commemorazione in Aula per le vittime dell'attentato terroristico del 2 agosto non ho in alcun modo rilasciato, né personalmente né per interposta persona, alcuna altra dichiarazione o commento in proposito. Credo, d'altronde, fossero esaustive le mie parole sia sul dovere (»doverosamente«) del presidente di tutti i senatori di non tacere su una risultanza oggettiva (»la verità giudiziaria«), sia sul sollecitare ulteriori desecretazioni per fugare ombre e dubbi che tuttora persistono. A queste mie dichiarazioni, rese il 2 agosto, senza null'altro aggiungere, mi richiamo integralmente». Così il Presidente del Senato Ignazio La Russa.

Le opposizioni: serve un consiglio straordinario

«Esprimiamo un profondo disappunto sulle dichiarazioni del Presidente Rocca e sulla sua scelta di non rimuovere immediatamente Marcello De Angelis dal suo incarico. Riteniamo che quanto scritto, e peraltro ribadito da Marcello De Angelis, sia estremamente serio e incompatibile con il suo ruolo di responsabile della comunicazione istituzionale della Regione. Non possiamo accettare che un tentativo di revisionismo storico, su sentenze passate in giudicato e sulla matrice neofascista della strage come scritto recentemente dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, provenga da una figura istituzionale». Lo scrivono in una nota i capigruppo di opposizione alla Pisana Mario Ciarla (Pd) Roberta Della Casa (5s) Marietta Tidei (Azione-IV) Claudio Marotta (AVS) Alessandra Zeppieri (Polo Progressista) e Alessio D'amato (Insieme per il Lazio), annunciando che nelle prossime ore depositeranno una richiesta di convocazione di un Consiglio: « vogliamo che questa vicenda di importanza fondamentale sia discussa nelle sede istituzionali con il Presidente Rocca e non lasciata ad un colloquio privato personale tra lui e De Angelis di cui ignoriamo gli esiti. Le vittime della strage di Bologna e i loro familiari meritano rispetto».

Rocca: «Su strage di Bologna occorre fare chiarezza»

«Quando parlo di rispetto delle sentenze mi riferisco anche a quanto sigillato dalla Cassazione. Noi abbiamo una stagione delle stragi che è stata segnata da interessi torbidi, negare questo significa negare la storia. Anche per Bologna ci sono ancora figure come Federico Umberto D'Amato e Umberto Ortolani su cui occorre fare chiarezza rispetto al loro ruolo, mi auguro che ci sia una desecretazione totale per quanto riguarda la stagione delle stragi che mirava a sovvertire l'ordine democratico». È quanto ha affermato il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, parlando a margine di un evento a Latina.

 

 

 

Rocca: «Vedrò De Angelis nel pomeriggio»

«Vedrò Marcello De Angelis nel pomeriggio e sentirò cosa mi dirà. La mia posizione, anche sulle sentenze, l'ho espressa ieri con chiarezza. De Angelis ha commesso un errore importante parlando in termini di certezza anche se a titolo personale. Io farò le mie valutazioni ma lui non ha alcun ruolo politico nell'amministrazione regionale. Io mi sento spessissimo con la Meloni, abbiamo avuto modo di sentirci: mi ha chiesto di chiarire e certamente non era felice per quanto accaduto». Lo ha detto il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, a margine di un evento a Latina.

 

 

Caso De Angelis, la diretta

Ultimo aggiornamento: 16:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA