Nostalgia canaglia: dall'ex ministro della Lega Roberto Castelli a Nichi Vendola e Renato Soru, quanti ritorni in politica

In queste settimane sono parecchi i politici che hanno deciso di tornare in campo, alcuni in vista delle europee

Martedì 28 Novembre 2023 di Riccardo Palmi
Nostalgia canaglia: dall'ex ministro della Lega Castelli a Nichi Vendola e Renato Soru, quanti ritorni in politica

Maledetta nostalgia.

In queste ultime settimane c'è un profilo che si vede spesso sulle cronache politiche: ex ministro o ex parlamentare, destra o sinistra poco importa, ultrasessantenne, da qualche tempo fuori dai radar. E improvvisamente annuncia il ritorno, quasi sempre in polemica con coloro che sono arrivati dopo di lui. Incapacità di dire addio alle scene o difficoltà degli odierni 40-50enni a costruire una proposta alternativa? Solo il tempo (e in parte le prossime elezioni europee) aiuterà a rispondere.

Gli ultimi casi

L'ultimo è Roberto Castelli, dal 2013 fuori dal Parlamento e in rotta con il passaggio del Carroccio dal verde padano al blu sovranista. «Nella politica di Salvini c’è ormai una deriva meridionalista. Per questo prima ho lasciato la Lega e oggi fondo il Partito Popolare del Nord», le parole dell'ex ministro della Giustizia, che annuncia una sua candidatura alle prossime elezioni europee per «affrontare i temi del nord irrisolti». 

Lo ha preceduto di poco Nichi Vendola, eletto domenica come presidente di Sinistra Italiana «per acclamazione» (al grido "Nichi, Nichi"). Ma il suo nome non sarà nelle liste per entrare all'Europarlamento. All'origine della scelta, ha fatto capire Nicola Fratoianni, c'è la vicenda giudiziaria che riguarda l'ex governatore della Puglia, condannato a tre anni e mezzo per concussione aggravata nel caso Ilva, e in attesa del processo d'appello. Nel frattempo aveva deciso di fare un passo indietro. «Non possiamo abbandonarci alla depressione, al rimpianto o alla nostalgia», aveva detto Vendola nel suo intervento a Perugia, nei panni del semplice delegato di Sinistra Italiana, aggiungendo: «Questo è tempo di tornare a casa per rimetterci in cammino». Più che agli astanti, forse, parlava a se stesso. 

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Incomprensioni 

Un discorso così sarebbe forse servito a Renato Soru: con i suoi familiari, prima ancora che con gli elettori. L'ex presidente della Sardegna ha deciso di andarsene dal Pd e creare una sua lista. Il casus belli, la decisione dei dem di appoggiare la pentastellata Alessandra Todde alle prossime regionali. Contro la scelta di Soru però è insorta in primo luogo la figlia Camilla, consigliera dem a Cagliari, con parole nette: «Esiste un solo modo per salvare la Sardegna da ulteriori anni di governo scellerato: restare uniti. Tutto il resto rimane nel perimetro dell'irresponsabilità». 

Poi c'è Gianni Alemanno: uscito da FdI, l'ex sindaco di Roma prova ora a costruire un fronte alternativo a destra, rompendo con l'attuale governo di centrodestra su Nato, Ucraina e poi Israele (ma anche su reddito di cittadinanza e salario minimo). Domenica Alemanno ha presentato il movimento Indipendenza!, facendo capire che la lista potrebbe correre in qualche elezione locale (nel 2024 si vota in cinque regioni), senza sciogliere il dubbio sulle europee.

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Il fascino della Balena bianca

Tornando un po' più indietro nel tempo, un altro che non ce l'ha fatta a farsi da parte, nonostante le promesse, è stato Totò Cuffaro. Nel 2015, l'ex governatore della Sicilia, uscendo dal carcere di Rebibbia dopo quasi cinque anni (per favoreggiamento aggravato alla mafia) aveva detto chiaro e tondo: «Basta così, la politica è stata la mia vita per tanto tempo, adesso proseguirò in altro modo. Con l’impegno in favore dei detenuti». E invece poi è tornato in grande stile. Oggi la "sua" Dc (sua nel senso che ce ne sono altre in circolazione) siede nella giunta Schifani e lui ha annunciato che la lista si presenterà alle prossime regionali e alle europee (con il Ppe). E a proposito di ex presidenti di regione, non si può non chiudere con Roberto Formigoni. Il quattro volte governatore lombardo, scontato il debito con la giustizia per il caso Maugeri-San Raffaele, sarebbe finito nei radar di FdI per ua candidatura alle europee. Lui, sornione, non conferma né smentisce: «Ho tempo fino a marzo e aprile. Istintivamente in questo momento dico no, però mi confronterò, ascolterò e poi deciderò».

Ultimo aggiornamento: 19:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA