Accanto ad Amadeus ci sarà Drusilla Foer: a lei, o a lui, il compito di condurre il 3 febbraio la terza serata del Festival.
GIANLUCA GORI
Ma chi ha fabbricato Drusilla Foer? Dietro il personaggio fittizio c'è un attore, si chiama Gianluca Gori, è fiorentino e ha 55 anni. «Lui ha inventato questo strumento di comunicazione per esprimere qualcosa di preciso. Ma non si può continuare a chiedere a Mozart di identificarsi con una sua opera», continua Drusilla, diventata personaggio televisivo nel 2017 a Strafactor, e poi a Matrix Chiambretti. Negli ultimi mesi, l'artista ha ripreso la tournée del suo spettacolo Eleganzissima (del 2016): «Adesso sono più diretta di un tempo e mi preme parlare di guerra, di affettività, e soprattutto della ricerca di sé stessi».
LA VERGOGNA
Temi che affronta anche nel suo libro Tu non conosci vergogna (Mondadori): «La vergogna è il sentimento che più ci immobilizza. Il mio consiglio è di avere molta tenerezza verso sé stessi. Se c'è qualcosa di insopportabile, va parcheggiato dentro un armadio con pudore», continua Drusilla che, evidentemente, deve aver chiuso nell'armadio Gianluca. Benché per lei Gori non sia altro che un alter ego, abbiamo in realtà a che fare con la nobile tradizione del teatro en travesti che attraversa tutta la storia dello spettacolo fino a Paolo Poli.
Quindi ben venga il personaggio di Drusilla Foer al Festival. Potrebbe portare una certa differenza, che dipenderà dal suo modo di fare teatro. Intanto in serata l'ha benedetto anche il vescovo di Sanremo, monsignor Antonio Suetta: «Non la conosco», ha detto, «ma francamente polemizzare con questa scelta mi sembrerebbe una forzatura. Sarà simpatica come la signora Coriandoli di Maurizio Ferrini».