Addio a Rossana Rossanda: è morta nella notte a Roma la fondatrice de “Il manifesto”, oltre che scrittrice ed ex dirigente del PCI negli anni cinquanta e sessanta. Aveva 96 anni. Nata a Pola il 23 aprile 1924, fra il 1937 e il 1940 Rossana Rossanda frequentò il liceo classico Alessandro Manzoni di Milano e anticipò di un anno l'esame di maturità. All'Università Statale di Milano fu allieva del filosofo Antonio Banfi; giovanissima partecipò alla Resistenza e nel 1946 si iscrisse al Pci nel 1946.
Addio a #RossanaRossanda, partigiana, femminista, giornalista, dirigente del PCI, una protagonista della storia italiana. “Una ragazza - diceva di sé - che ha avuto una vita intensa, sempre in collera con il corso del mondo e le sue inique storture” @ilmanifesto pic.twitter.com/oSFZPwzujz
— valeria fedeli (@valeriafedeli) September 20, 2020
Deputato alla Camera (1963-68), partecipò nel 1969 alla fondazione del mensile «Il Manifesto» con Luigi Pintor, Valentino Parlato, Lucio Magri, Aldo Natoli, Luciana Castellina, Massimo Caprara. Accusata di frazionismo, fu radiata dal Pci.
Addio a Rossana Rossanda, la ragazza del secolo scorso. Grazie per ogni parola scritta che ci ha aiutato sempre a vedere al di là del nostro sguardo https://t.co/WJf7wL3ilE
— Enzo Amendola 🇮🇹🇪🇺 (@amendolaenzo) September 20, 2020
Contribuì quindi alla costituzione del movimento politico del Manifesto militando poi nel Partito di unità proletaria per il comunismo (Pdup, 1976-79), di cui fu cofondatrice. Tra i fondatori del quotidiano «Il Manifesto» nel 1971, che ha lasciato nel 2012 per discrepanze con l'allora nuova direzione, ne è stata più volte direttrice e, comunque, una delle figure più autorevoli e rappresentative.
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