Re Carlo, il patrimonio immobiliare: chi guadagna dalla vendita dei biglietti dei palazzi reali?

Giovedì 4 Aprile 2024
Re Carlo, il patrimonio immobiliare: chi guadagna dalla vendita dei biglietti dei palazzi reali?

Re Carlo apre nuovi palazzi reali al pubblico, dopo il castello di Balmoral visitabile all'interno per la prima volta, da luglio sarà accessibile anche una nuova sala di Buckingham Palace (quella da cui si arriva al famoso balcone reale): ma chi guadagna dalla vendita dei biglietti, non proprio economici, eppure già andati a ruba?

Re Carlo, dopo Balmoral apre una nuova sala di Buckingham Palace: ecco la stanza che affaccia sul balcone (e quanto costa visitarla)

Il patrimonio di Re Carlo

Le fonti di guadagno della famiglia reale sono complesse: provengono sia dal governo britannico, sia da guadagni privati.

Dal 2012 ogni anno la famiglia reale ottiene il Sovereign Grant, un contributo pubblico pagato alla Corona per far fronte alle spese. Questo ammontare, però non copre i costi della sicurezza. Di fatto il pagamento funziona così: le spese ufficiali del Re sono pagate con fondi pubblici, ma in cambio Carlo cede al governo tutti i guadagni provenienti dal Crown estate, un portafoglio finanziario di proprietà della Corona britannica. Al suo interno vi sono immobili urbani e tenute di campagna tra cui Regent Street a Londra e l'ippodromo di Ascot nel Berkshire. Non si tratta di proprietà private della Regina: anche volendo non le potrebbe vendere e tenere gli introiti per sé.

Tutti gli immobili del Re

Come nuovo sovrano, Carlo ha assunto la proprietà di istituzioni che gestiscono un patrimonio stimato in 42 miliardi di dollari, tra cui alcuni dei palazzi reali più famosi al mondo e i Gioielli della Corona. Questi beni – che includono Buckingham Palace, il Castello di Windsor e la Torre di Londra – non sono detenuti direttamente dal re, ma sono di proprietà del sovrano “in diritto della Corona” per la durata del suo regno. Gli stessi beni sono inoltre detenuti “in regime di trust” in nome e per conto dei suoi successori e della nazione, il che significa che non possono essere venduti. A differenza delle varie tenute, per le quali vengono presentati bilanci annuali, i palazzi e i gioielli sono spesso considerati di valore inestimabile. Ma quanto vale tutto questo? Forbes lo ha calcolato.

Quanto vale il patrimonio immobiliare

Il Crown Estate, il vasto portafoglio immobiliare ha un patrimonio netto di 17,5 miliardi di dollari. Questi immobili comprendono Regent Street, la principale destinazione commerciale di Londra, l’ippodromo di Ascot (uno dei preferiti dalla regina) e quasi l’intero fondale marino del Regno Unito. Tutti gli utili netti del Crown Estate – che ammontano a 361 milioni di dollari nell’esercizio fiscale 2022 – vanno però al Tesoro britannico. I reali, come dicevamo, ricevono un'indennità pari al 25% dell’utile netto degli ultimi due esercizi fiscali. Nel 2022 il Sovereign Grant ammontava a 99,6 milioni di dollari, sulla base dell’utile netto del Crown Estate dell’esercizio fiscale 2019-20. Ma questa enorme fortuna non va però direttamente a Carlo. Una quota del 10% dell’utile netto – 39,8 milioni di dollari per il 2022 – viene accantonata per mantenere Buckingham Palace, mentre un’ulteriore 15% è stata utilizzata per finanziare i viaggi annuali della famiglia reale, gli eventi formali, i servizi di pulizia e gli stipendi del personale. 

Il portafoglio privato

Il Re, comunque, ha anche altre fonti di guadagno: proprietà private in città e in campagna (tra cui l'intero Ducato di Lancaster), castelli che possono essere visitati a pagamento, musei e tutto il merchandising legato alla famiglia reale. Si tratta del "Privy purse" (che in italiano sarebbe il «borsellino privato») che frutta ogni anno altre decine di milioni di sterline. Tra i beni privati ci sono i castelli di Sandringham e Balmoral. Dunque, se per la vendita dei biglietti di Buckingham Palace, Carlo ne beneficia ben poco, discorso diverso è per l'apertura del castello di Balmoral, la cui visita costa tra le 100 e le 150 sterline a biglietto (ovvero tra i 160 e i 175 euro). Balmoral, acquistata dal principe Alberto per la regina Vittoria nel 1852, immersa in 20mila ettari di foresta e brughiera, conta 150 costruzioni, tra le quali Birkhall, il cottage del 18esimo secolo, 'buen retiro' di Carlo e Camilla in Scozia. Una stima, approssimativa, valuta la proprietà circa 210 milioni di sterline. Mentre Sandringham, nel Norfolk, appartiene alla casa reale da oltre 160 anni: ha 300 edifici e un imponente palazzo. La stima della tenuta? 245 milioni di sterline. Dopo la morte di Elisabetta, Re Carlo dovrebbe aver ereditato anche l’enorme collezione privata di gioielli, opere d’arte, francobolli rari ed eventuali investimenti personali. Complessivamente, Forbes valuta questi beni 500 milioni di dollari. E Carlo non ha dovuto pagare uno scellino di tasse di successione, grazie a un accordo del 1993 con il governo britannico che esenta dalle imposte i trasferimenti di proprietà da un sovrano all’altro.

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Una buona parte dei soldi derivano dalle sue proprietà reali, grazie al turismo, ai biglietti dei musei e dei vari castelli legati ai Windsor e a tutto il merchandising legato alla famiglia reale, che fattura cifre da capogiro. È quello che viene chiamato il «Privy purse», che in italiano sarebbe il «borsellino privato», a cominciare da tutte le proprietà del Ducato di Lancaster, il cui è possesso è in mano alla Regina, per un valore complessivo che - stando ai dati dello scorso anno - si aggira sui 549 milioni di sterline (643 milioni di euro). In generale comunque il *Privy purse *frutta alla Regina Elisabetta utili netti nell’ordine dei 25 milioni di euro. Non male.

Ma, diciamolo però: la popolarità della Regina porta anche una ricchezza al suo Paese: sono infatti milioni i turisti che ogni anno arrivano nel Regno Unito, spesso attirati proprio dalla fama della Royal Family.

Ultimo aggiornamento: 11:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA