Lando Buzzanca morto, la compagna Francesca della Valle: «Non mi fermo: la verità verrà fuori»

Domenica 18 Dicembre 2022 di Valeria Arnaldi
Lando Buzzanca e Francesca della Valle

«Le responsabilità sono molte, io non mi fermo: la verità verrà fuori». Così Francesca della Valle, compagna di Lando Buzzanca dal 2016, ha commentato la notizia della morte dell’attore, 87 anni, avvenuta intorno alle 13.30 a Roma nell’Hospice del Gemelli Medical Center-GMC. «Si è realizzato, ciò che avevo previsto e dichiarato.

Nessuno è intervenuto affinché Lando fosse salvato», ha dichiarato.

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Francesca Della Valle: «Le responsabilità sono molte»

Della Valle, giornalista e autrice, nonché presidente dell'Associazione Labirinto 14 luglio che si batte per la modifica delle legge 6/04 e la difesa delle persone fragili, da circa un anno si batteva su media e social, per far uscire dalla struttura l’attore, sempre definito lucido, e riportarlo a casa.

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«Chi dice di “proteggere” Lando, dovrebbe guardarsi allo specchio perché, grazie all’applicazione della legge 6/04, vedrebbe l’aguzzino che lo sta condannando a morte»: questo il messaggio che della Valle ha affidato ai social qualche ora prima dell’annuncio della morte del compagno. Appena ieri  aveva lanciato, ancora una volta, un appello diretto: «Liberatelo prima che sia troppo tardi». E già lo scorso agosto aveva denunciato quanto, secondo lei, stava accadendo: «Lando Buzzanca sta morendo, denutrito e disperato, rinchiuso, contro la sua volontà, in una Rsa dal 27 dicembre 2021. La responsabilità sarà di tutti coloro che lo stanno trattenendo là, chiunque essi siano».

Anche il medico di fiducia dell’attore, Fulvio Tomaselli aveva sottolineato che le condizioni di Buzzanca erano andate peggiorando, da quando ero stato ricoverato. Massimiliano Buzzanca, figlio di Lando, in risposta a quelle dichiarazioni, aveva minacciato di denunciare sia la compagna del padre, sia il medico, dichiarando che invece l’attore aveva perso la sua lucidità.

Della Valle si è anche appellata alla Procura, in un videomessaggio, l’8 dicembre scorso: «Salvate Lando».  

 

Già nel 2021 scriveva: «Lando aveva una afasia peggiorata dall'isolamento imposto dal suo amministratore di sostegno e dalla mancanza di logopedia». Ancora, la documentazione «è nelle mani della procura della Repubblica di Roma, che ha anche documentazione su come Lando fosse a dicembre 2021 e com'è ora, dopo 7 mesi di Rsa». 

Ultimo aggiornamento: 19 Dicembre, 07:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA