Ilaria Salis, il padre: «Mia figlia è stata torturata per 35 giorni, lasciata senza carta igienica né sapone»

Salis ha visto per l'ultima volta sua figlia prima di oggi «il 26 di novembre»

Lunedì 29 Gennaio 2024
Ilaria Salis, il padre: «Mia figlia è stata torturata per 35 giorni»

«Mia figlia è stata torturata per 35 giorni, è stata lasciata con dei vestiti sporchi che le sono stati consegnati in questura, è stata otto giorni in cella di isolamento senza carta igienica, sapone e assorbenti. E in quei giorni ha avuto anche il ciclo». Così a Quarta Repubblica Roberto Salis, padre di Ilaria, la donna detenuta in Ungheria con l'accusa di aver aggredito due militanti di estrema destra.

Ilaria Salis, chi è l'insegnante di Monza in carcere a Budapest da 11 mesi: l'accusa, le catene, cosa rischia e il processo

«Prima che l'ambasciata riuscisse a consegnare un pacco che era già disponibile da parecchio tempo sono passati 35 giorni - ha proseguito - in cui mia figlia doveva utilizzare uno dei capi di abbigliamento che aveva addosso per asciugarsi dopo la doccia perché non aveva a disposizione un asciugamano».

Salis ha visto per l'ultima volta sua figlia prima di oggi «il 26 di novembre».

 

«Ho saputo di queste condizioni a cui era sottoposta tutte le volte che andava in udienza il 12 ottobre, perché abbiamo ricevuto una lettera da parte di Ilaria indirizzata ai suoi avvocati e che è stata mandata alla all'ambasciata. Questa lettera conteneva queste dichiarazioni che io purtroppo ignoravo», spiega. «Questi trattamenti non da essere umano sono avvenuti fino a quando abbiamo visto questa lettera - aggiunge Salis - Noi abbiamo potuto assistere a questa scena inqualificabile per la prima volta oggi». Roberto Salis ha contato «almeno quattro udienze, probabilmente sono cinque, in cui gli addetti dell'ambasciata sono andati a vedere» Ilaria Salis, in cui «era trattata esattamente nello stesso modo - aggiunge - e per cinque volte non hanno sollevato un dito. Lo hanno fatto soltanto nel momento in cui io sono riuscito a portare finalmente oggi una troupe televisiva».

La rabbia

Per Roberto Salis, «l'ambasciata non ha lavorato bene». Martedì scorso, racconta ancora a Quarta Repubblica, è «stato ricevuto dal ministro Nordio». «Abbiamo avuto un colloquio, abbiamo impostato una strategia per cercare di portare Ilaria a casa - prosegue - Ci sono delle incongruenze però quella è la strada giusta. Se si vogliono risolvere questi problemi non si può continuare a passarsi la pallina da una parte all'altra, bisogna creare un team di persone che hanno le deleghe per poter decidere e per portare avanti le azioni che sono necessarie». «Adesso il tempo delle chiacchiere deve finire e dobbiamo passare al tempo dei fatti», conclude Salis.

Ultimo aggiornamento: 23:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA