Dal 15 al 17 maggio i cinema trasmetteranno il film sui suoi concerti a Caracalla: «L’estate scorsa mi sono esibito dodici volte a Caracalla, un fondale magnifico. Sognavo di farlo da trent’anni. L’ho realizzato con il Teatro dell’Opera di Roma, sotto la direzione artistica di Giuliano Peparini. Sul palco c’erano 123 tra musicisti, coristi e performer», racconta Claudio Baglioni a La Repubblica.
La giovinezza a Centocelle
E della sua giovinezza romana a Centocelle: «Ambivo a partecipare alle feste di quelli del centro. Ogni tanto c’invitavano e quindi partivo con i miei amici. Ero l’unico che studiava, gli altri lavoravano già: c’era un elettrauto che chiamavamo Il Galleggiante, un meccanico detto lo Spinterogeno». Lui invece era soprannominato «Agonia, per via di un certo tono esistenzialista». Dice che la sua canzone “meglio riuscita” è “Mille giorni di te e di me”. E che quando ha registrato l’album che è diventato il suo più grande successo, “La vita è adesso”, era convinto che sarebbe stato un flop: «Non c’è un ritornello, troppe parole. Non funzionerà». Alla fine ha venduto 4 milioni e mezzo di copie. Degli italiani dice di aver capito che «siamo anarchici mammoni. Abbiamo sempre bisogno di qualcuno che si occupi di noi: il sindaco, il parroco, il presidente della Repubblica. Pulcini che cercano una chioccia».
Il festival di Lampedusa
Poi parla del Festival di Lampedusa “‘O Scià“, in cui si proponeva di accendere i riflettori sui migranti: «Io andai anche al Parlamento europeo, e poi a Malta, dove inizialmente ci accolsero con freddezza. I politici, dopo un iniziale interesse, si sono eclissati». Dice di aver vissuto con dolore tragedie come quella di Cutro: «Sull’accoglienza non si possono avere dubbi. E quando sento dire che se la sono cercata mi vengono i brividi». Infine, due battute su Elly Schlein: «L’ho incontrata brevemente da Fazio. Mi sembra una persona interessante. Ma sono perplesso sul riporre ogni speranza a un leader, l’abbiamo fatto con altri, in passato, e poi abbiamo visto che non ha funzionato».