Silvio Berlusconi, c'è attesa per l'apertura del testamento. Secondo le indiscrezioni filtrate, le ultime volontà del Cav dovrebbero essere rivelate a ridosso dell’assemblea ordinaria di Fininvest - convocata per il 29 giugno - per l’approvazione del bilancio e il rinnovo del consiglio di amministrazione. Il notaio dovrebbe essere Arrigo Roveda.
Il nodo Fininvest
Il Cavaliere deteneva circa il 61% delle azioni di Fininvest, la capogruppo che controlla Mondadori, il Monza calcio, il Teatro Manzoni e MFE, la ex Mediaset, oltre ad avere una quota rilevante di Banca Mediolanum.
Berlusconi non era sposato con Marta Fascina e dunque sono solo i figli ad aver diritto alla cosiddetta "legittima" (cioè quella che deve per forza essere lasciata in eredità, pari a due terzi del patrimonio): in sostanza, i cinque figli del Cavaliere si divideranno in parti uguali il 40% circa del capitale di Fininvest. Sul 20% di quota che rimane (pari a un terzo di quella dell'ex premier), invece, si attende di capire cosa sarà deciso nel testamento. Da molti anni i cinque figli di Berlusconi possiedono quote in proprietà: più o meno il 7% ciascuno Marina e Piersilvio (che salirebbero quindi intorno al 15%) e circa il 21% Barbara, Eleonora e Luigi (che arriverebbero così appena sotto il 30%).
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Il patrimonio (e le ville sparse per il mondo)
Di cosa parliamo quando parliamo del patrimonio di Silvio Berlusconi? Dalla dichiarazione patrimoniale sul 2021 presentata da Berlusconi in Parlamento risulta un imponibile di quasi 18 milioni di euro, ma secondo Forbes il suo patrimonio ammonterebbe a circa 6,4 miliardi di euro.
Negli scorsi giorni si è fatto un gran parlare delle ville del Cav: da quella storica di Arcore fino a Villa Certosa a Porto Rotondo (la residenza in Sardegna che ospitò Tony Blair ma anche gli amici George W. Bush e Vladimir Putin). L'ex premier poi aveva la proprietà di Villa Due Palme a Lampedusa, di un immobile ad Antigua nelle Antille dove ha anche un terreno, e di Villa Campari a Lesa, sul Lago Maggiore. E poi ci sono cinque appartamenti e due box a Milano, nella residenza storica di Berlusconi in viale San Gimignano. Intestate al Cavaliere ci sono poi anche tre barche.
E infine, Berlusconi deteneva partecipazioni in Dolcedrago (che gestisce gli asset immobiliari), nelle Holding Prima, Seconda, Terza e Ottava, oltre a piccole quote nella Banca Popolare di Sviluppo di Napoli, nella Banca Popolare di Sondrio e nella società sportiva Forza 5.
Le donne del Cavaliere
Se dal testamento si potrà forse capire chi, tra i figli del Cavaliere, sarà quello chiamato a portare avanti l'impero imprenditoriale del padre, rimane poi da capire cosa Berlusconi ha deciso di lasciare a Marta Fascina. Se sembra difficile immaginare per la quasi-coniuge un futuro nella gestione delle aziende di famiglia - che oggi appaiono in mano a Pier Silvio e, ancor di più, a Marina, anche se si potrebbe far strada Luigi - oppure nel vertice di Forza Italia (per ora saldamente in mano ad Antonio Tajani, che ha escluso per lei ruoli formali), è lecito pensare per Fascina a consistente quota del patrimonio disponibile, da valutare in quali termini economici e immobiliari.
A norma di legge nulla sarà dovuto nemmeno alle due ex mogli, Carla Lucia Elvira Dall'Oglio e Veronica Lario. Quest'ultima, nel chiedere la separazione, rinunciò al 25% delle azioni del gruppo (quota legittima riservata dalla legge), "compensando" con un assegno di mantenimento poi al centro di una lunga battaglia giudiziaria.
