Un anno fa scoppiava la seconda ondata Oggi l'antidoto ha dimezzato i ricoveri

Lunedì 18 Ottobre 2021
Un anno fa scoppiava la seconda ondata Oggi l'antidoto ha dimezzato i ricoveri
IL CONFRONTO
PORDENONE E UDINE A volte basterebbero i numeri, senza ulteriori commenti a latere, per spiegare la realtà. Ma soprattutto per comprendere le differenze tra quelle che nonostante la vicinanza temporale sembrano due ere geologiche distinte: il pre e post vaccino nella pandemia da Covid-19.
È utile, allora, aggiornare i dati di un confronto che in realtà è sempre fluido, mobile. Spesso, di fronte ai dati di questa estate, la principale argomentazione avversa del popolo minoritario dei no-vax era questa: «Aspettiamo ottobre, vedrete come andrà». Poi ottobre è arrivato e ora finalmente è possibile paragonare lo stesso mese, tra il 2020 e il 2021. Appare quindi ancora più evidente - a parità di condizioni climatiche e di stagione - lo straordinario effetto del vaccino nell'opera di abbattimento non solo dei ricoveri (il principale problema di tutte le ondate della pandemia) ma anche dei contagi.
I DATI
Lancette indietro di 12 mesi, ottobre 2020. Il Friuli Venezia Giulia, proprio negli stessi giorni ma dell'anno scorso, incontrava di nuovo le restrizioni. Il governo decideva di chiudere in anticipo i bar e i ristoranti la sera. Di lì a poco si sarebbe passati addirittura alle 18 per poi passare, alla fine del mese, al sistema dei colori, che avrebbe portato il Friuli Venezia Giulia quasi subito in arancione, con il divieto di uscire dal proprio comune. Il 17 ottobre del 2020, nel dettaglio, in regione erano stati registrati 155 nuovi contagi, mentre un anno dopo di nuovi casi se ne contano appena 32. Oltretutto, allora la tendenza era quella all'impennata, dal momento che solo pochi giorni dopo le infezioni giornaliere sarebbero schizzate addirittura oltre quota 300.
IN CORSIA
Ma la differenza più macroscopica, che porta con sé il dato fondamentale sull'importanza e l'efficacia della campagna vaccinale, è quello delle degenze ospedaliere. A ottobre di un anno fa, infatti, ricominciava la crescita incontrollata e incontrollabile dei ricoveri in Rianimazione. Già il 17 ottobre, ad esempio, i malati in gravi condizioni ospitati dagli ospedali del Friuli Venezia Giulia erano a quota 15. Oggi sono esattamente la metà, cioè sette in tutta la regione. Per giunta si tratta di un dato assolutamente stabile nel tempo, mentre già a fine ottobre in Fvg le degenze di pazienti gravi sarebbero letteralmente raddoppiate. In calo, rispetto all'anno scorso, anche i malati in Area medica, passati da 54 a 39. Sono numeri, questi, che non solo rassicurano sul prossimo inverno, ma che dimostrano una volta per tutte il cambio di passo avvenuto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci