Pd a congresso, gli schieramenti in Fvg

Domenica 18 Novembre 2018
Pd a congresso, gli schieramenti in Fvg
POLITICA
UDINE Il Partito democratico del Friuli Venezia Giulia partecipa all'assemblea nazionale, svoltasi ieri a Roma, e al percorso che porterà al congresso con la tranquillità di chi ha messo al sicuro il proprio territorio, blindandolo rispetto alle fibrillazioni romane. Al segretario uscente Salvatore Spitaleri, infatti, è riuscito di portare il partito alla candidatura unica del consigliere regionale Cristiano Shaurli per la successione l'investitura ufficiale al congresso del 2 dicembre a Gorizia e Paolo Coppola alla vice segreteria, così che la partita regionale non finisse nel tritacarne dei movimenti che ieri si sono aperti per la corsa alla segreteria nazionale del partito. Una condizione che, da un certo punto di vista, lascia tutti i nomi più in vista del partito Fvg ancor più liberi di tifare per un futuro segretario nazionale del partito o per un altro, certi che le posizioni assunte nella nel fuori casa non avranno ripercussioni significative sul partito casalingo, men che meno negative. La voglia di tener chete le acque locali, per convogliare gli sforzi innanzitutto sulle amministrative del 2019 e poi sulle europee, è confermata anche dalla posizione del quasi segretario Shaurli rispetto alle dinamiche romane: fuori dalla mischia, per una sorta di patto di non belligeranza già siglato nel partito. Insomma, di lui non si saprà se tiferà per Nicola Zingaretti l'unico candidato fin qui ufficiale o se per l'ex ministro Marco Minniti, che dovrebbe sciogliere le riserve oggi, o per Matteo Richetti o, ancora, per Maurizio Martina, il segretario che si è dimesso ieri e che ancora tace sulle sue intenzioni, anche se nel partito si pensa e in alcuni casi si spera che alle primarie ci sia pure il suo nome. Una mappatura di chi, a livello regionale, sta con chi a livello nazionale è affare che per ora non può essere ancor preciso, poiché gli scenari definitivi non ci sono e le ultime variabili si sveleranno tra oggi e i prossimi giorni. Ciò non toglie che almeno alcune tendenze siano già emerse o si possano intuire. Zingaretti avrà senz'altro dalla sua gli Orlandiani, supporter dell'ex ministro della Giustizia, che vuol dire dall'ex segretario regionale Renzo Travanut alla giovane Caterina Conti, nel recente passato arrivata fino alla direzione nazionale dei Dem su operazione dell'allora segretario Matteo Renzi. Guarda a Zingaretti anche l'ex parlamentare e attuale consigliere regionale Francesco Russo, un tempo nell'area del partito che faceva riferimento a Enrico Letta. Alla corsa di Richetti è possibile che faccia riferimento l'ex parlamentare Coppola, non si sa, però, con quale ulteriore seguito. L'ex ministro Minniti non è ancora uno sfidante, ma ha già dalla sua due pezzi grossi del partito regionale: il deputato e attuale vice presidente di Montecitorio Ettore Rosato e l'europarlamentare Isabella De Monte. E poi c'è il gran correntone di mezzo che non ha ancora deciso, fatto da chi sta alla finestra a vedere come si definisce il quadro e da chi sta cercando di lavorare per una via ulteriore, che potrebbe essere rappresentata proprio dalla candidatura di Martina. Sarebbero più tentati da questa opzione il segretario uscente Spitaleri, l'ex presidente del Consiglio regionale Franco Iacop, l'ex capogruppo Diego Moretti, e la deputata ed ex presidente della Regione Debora Serracchiani. Con loro, tra i consiglieri regionali, anche Enzo Marsilio, mentre Nicola Conficoni sarebbe orientato per Zingaretti. Ancora in attesa Mariagrazia Santoro e Chiara Da Giau, quest'ultima comunque più sensibile a Richetti. Non ancora definita la posizione del capogruppo, Sergio Bolzonello, che apprezza Minniti come persona, ma non è altrettanto sicuro che lo scelga quale candidato segretario. La mappa dei sostenitori regionali diventerà ancor più importante se nessuno dei tre contendenti alla segreteria il Regolamento non ne ammette di più riuscirà a ottenere il 50% dei consensi. Un evenienza probabile in questa occasione. A scegliere a maggioranza assoluta, a quel punto, sarà l'assemblea. Sarà perciò importante verificare quali delegati manderà a Roma il Friuli Venezia Giulia, rappresentanti, cioè, di quale mozione. Per questo occorre aspettare, però, fine gennaio e inizio febbraio.
Antonella Lanfrit
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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