PAESE IN BILICO
TARVISIO È una Tarvisio relativamente tranquilla quella

Venerdì 23 Ottobre 2020
PAESE IN BILICO
TARVISIO È una Tarvisio relativamente tranquilla quella che sta vivendo sulla propria pelle, per la prima volta, la diffusione del Covid-19. In Valcanale si sono sviluppati alcuni cluster che hanno fatto ritornare indietro nel tempo, al marzo scorso quando però il lockdown nazionale aveva, probabilmente, in qualche modo rallentato e spento i focolai sulla montagna friulana. Ieri passeggiando per le vie del paese si poteva notare come fosse una giornata non da emergenza: poche le auto parcheggiate, poche le persone incrociate, qualche tavolino di bar occupato. Nulla di più.
Difficile capire se sia da attribuirsi al fatto che ottobre e novembre sono mesi tradizionalmente con poco afflusso e quanto invece dipenda dalle notizie di contagi che aumentano di giorno in giorno. Di certo è anche vero che i tanti tamponi fatti ai residenti e la conseguente quarantena in attesa dell'esito, contribuiscono a rendere le vie di Tarvisio meno trafficate.
«TARVISIO NON È SAPPADA»
Ieri è giunta la comunicazione da parte del sindaco Renzo Zanette di altri sette positivi, che fanno salire a diciotto il totale degli infetti, di cui quattro in ospedale. Dei nuovi contagiati quattro sono collegati (familiari e amici) a un caso emerso in un altro comune e due sono dipendenti comunali, ma il numero potrebbe salire ancora poiché solo oggi arriveranno gli esiti finali dello screening fatto a dipendenti e assessori comunali tra martedì e mercoledì. Tre nuovi casi anche a Malborghetto-Valbruna, che sale a dieci.
Mai, neppure durante la prima ondata, il capoluogo della Valcanale aveva contato così tanti positivi tutti insieme. Eppure, nonostante il livello di attenzione sia ovviamente aumentato, il clima che si respira non è di paura. Il rischio zona rossa è ancora abbastanza lontano e i cittadini paiono intuirlo. A rassicurare tutti c'è poi lo stesso sindaco Renzo Zanette che, anche lui bloccato a casa in attesa dell'esito del tampone, conferma: «Al momento non c'è nessun problema. Ovvio se i dati dovessero esplodere, prenderemo le dovute precauzioni e adotteremo le giuste misure di contenimento ma a oggi Tarvisio non è una nuova Sappada».
Il primo cittadino è convinto che la prevenzione sia partita bene e così anche la strada per contenere i contagi e invita i tarvisiani a stare tranquilli. Rimane comunque l'appello a rispettare le regole, ad avere meno scambi possibili evitando assembramenti. Così se le auto targate Austria continuano a essere presenti, seppur in numero minore, con i vicini carinziani che per ora continuano a venire a Tarvisio per bere il caffè o mangiare qualcosa, Zanette assicura anche che all'orizzonte non c'è nessun rischio che siano introdotte limitazioni o chiusure dei confini.
CHIUSO PER RESPONSABILITÀ
«Personalmente non sono troppo preoccupato. Sto vivendo questi giorni in maniera serena, anche se ovviamente bisogna stare attenti e prendere le giuste precauzioni». Rosario Stentardo titolare del TimeOut Caffè, in pieno centro, non si fa prendere dal panico nonostante una sua dipendente, in ferie, sia risultata positiva. Da parte sua non c'è nessun allarmismo, ma per precauzione e ancora prima di aver avuto l'esito del tampone, risultato negativo sia per lui sia per tutti i collaboratori, aveva già deciso che il suo bar non avrebbe riaperto per almeno una settimana. «La mia un'attività spinge ad agire con responsabilità. Devo tutelare non solo i miei clienti, ma la popolazione. Ho una proposta: poiché siamo in bassa stagione, forse sarebbe opportuno che chiudessimo tutti fino a fine novembre. Così si potrebbero gestire meglio i contagi e poi riaprire con maggior serenità per la stagione invernale».
PREOCCUPAZIONE PIÙ VIVA
C'è comunque chi è più preoccupato e vede questo aumento dei casi come un campanello d'allarme. È il caso di Mauro Cestaro, presidente del mandamento di Confcommercio del Tarvisiano e titolare di Reporter's, il più grande negozio di abbigliamento a Tarvisio. «Adesso il problema ci riguarda davvero direttamente. Se a marzo, nonostante ci fossero dei positivi, l'essere chiusi in casa ha contribuito a farla sentire come una cosa lontana, adesso lo sentiamo e subiamo molto di più. Forse ci siamo sentiti troppo al sicuro, ma così non è».
Secondo Cestaro in questi ultimi tre giorni Tarvisio si è svuotata, con il movimento che si è ridotto moltissimo. «Io faccio molta più attenzione di prima, anche in negozio dove abbiamo comunque sempre rispettato le regole. Da una settimana cerchiamo di avere meno contatti possibili con la gente e usiamo spessissimo il gel igienizzante. Il livello di concentrazione è salito al massimo anche noi stessi. D'altronde non puoi sapere ciò che uno fa fuori dall'orario di lavoro».
Cestaro non è preoccupato solo per la salute, ma anche per il tessuto economico del tarvisiano, che rischia di andare di nuovo in crisi. «L'abbigliamento ha subito tanto. Nonostante il grande afflusso, noi abbiamo comunque perso una stagione e adesso che doveva partire quella invernale, il problema si ripropone. Siamo sempre stati ottimismi, ma affrontare un'altra stagione così diventa pesante. In questo momento Tarvisio non ha la linfa che può tenerla in vita».
Tiziano Gualtieri
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci