Da volontario modello a odiatore sui social: sospeso

Mercoledì 5 Agosto 2020
Da volontario modello a odiatore sui social: sospeso
IL CASO
GRADO «Ho provveduto alla immediata sospensione dal ruolo di coordinatore della Protezione civile comunale e anche promosso un'azione disciplinare nei suoi confronti, essendo anche un nostro dipendente municipale».
La decisione del sindaco di Grado, Dario Raugna, è stata immediata, troppo gravi le dichiarazioni postate online dal responsabile della Protezione civile del suo Comune, Giuliano Felluga, che con alcuni commenti su Facebook ha invitato all'utilizzo di taniche di benzina e ai forni crematori nei confronti dei migranti dell'ex caserma Cavarzerani di Udine.
«Mi dissocio in maniera netta da queste affermazioni che peraltro portano discredito all'intera Protezione civile - ha aggiunto Raugna - e non mi dò pace per questo terribile scivolone da parte di una persona che si è sempre distinta per generosità, basti pensare che soltanto due giorni fa l'avevo proposto per un encomio ufficiale per l'impegno profuso per l'emergenza Covid-19 e ancora prima in quella dell'acqua alta autunnale. E' evidente che l'iter è stato immediatamente stoppato».
«C'è una responsabilità significativa della politica in questo tipo di accadimenti - ha concluso il sindaco - non è possibile sdoganare certe posizioni di odio che poi la gente si sente di fare proprie».
Dello stesso tono le dichiarazioni del dipartimento nazionale di Pc: «La protezione civile è una funzione a cui concorrono tutte le amministrazioni, dal piccolo Comune fino alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, e tutte si riconoscono nella missione di tutelare la vita».
Ecco perché, conclude il Dipartimento nazionale condivisa anche dall'assessore regionale Riccardo Riccardi, «le parole usate in quei post sono quanto di più lontano possa esistere dallo spirito dei nostri volontari e da quello dell'intero servizio Nazionale».
LA MICCIA
«Non preoccupatevi, stiamo organizzando gli squadroni della morte e nel giro di due giorni riportiamo la normalità... Quattro taniche di benzina e si accende il forno crematorio, così non rompono più»è la frase incriminata che ha fatto il giro d'Italia, sollevando un vespaio di reazioni. Giuliano Felluga, resosi conto delle conseguenze, su Facebook, oggetto di critiche e insulti e di qualche applauso, si era poi scusato. Tardivamente.
«È tremendo il clima che si respira, che ci sia chi invoca squadroni della morte' e forni crematori' contro le proteste dei migranti. Si dimetta immediatamente da ruoli pubblici il responsabile della Protezione civile di Grado e l'Amministrazione comunale prenda adeguati provvedimenti. Ancora peggio il consigliere regionale della Lega del Friuli Venezia Giulia che dice di essere uno di quelli che sparerebbe' ai migranti» ha dichiarato la deputata Debora Serracchiani (Pd).
«Siamo di fronte a un'escalation di intolleranza non solo verbale, il cui limite si sposta ogni giorno. Dovrà venire il momento in cui si dirà definitivamente basta, prima che le parole sbagliate finiscano in bocca a qualcuno che le prende come indicazioni operative». Sul caso di Grado, Serracchiani ha firmato l'interrogazione depositata dal collega dem Emanuele Fiano, indirizzata al Presidente del Consiglio e al Ministro dell'Interno.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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