IL SOSTEGNO
UDINE (cdm) Non solo uomini e donne in difficoltà. La Caritas ha un pensiero (e un aiuto) speciale anche per i bambini e le loro mamme, di tutte l etnie. E, difatti, si chiama proprio Casetta a colori il progetto che fra gennaio del 2018 e settembre scorso nel suo centro diurno ha accolto 41 bambini, fra i 7 mesi e i 3 anni e mezzo, di cui 25 nigeriani, 3 pakistani, 2 italiani, 2 italo-senegalesi, un italiano di origine ghanese e uno di origine marocchina, un turco, un togolese, un ghanese, un albanese, un kosovaro, un futuro marocchino e un bimbo in attesa di acquisire la cittadinanza rumena. Un mondo in una stanza, con 38 famiglie (di cui 12 composte da una mamma sola con prole e sei con genitori separati) interessate. Con i piccoli al centro diurno, le madri straniere e disoccupate hanno potuto frequentare corsi di italiano e cercare di imparare un mestiere, mentre chi un lavoro ce l'aveva già, ma era rimasta fuori dalle graduatorie per i nidi comunali, ha potuto fare conto su un luogo sicuro in cui lasciare i bimbi durante l'orario lavorativo. Attualmente il centro, dopo il passaggio alla materna di 11 dei 22 bambini iscritti al 31 agosto scorso, il centro accoglie 18 bimbi, che diventeranno presto 22. Non è un caso che l'orario del centro sia stato esteso da sette a otto ore e mezza. Inoltre, fra aprile 2018 e aprile scorso, la Casetta ha seguito anche cinque famiglie esterne, con un progetto finanziato con l'8 per mille, che vedrà il bis con un'altra iniziativa di sostegno alla genitorialità. Ma le iniziative, in Casetta, sono molte, dal corso di babysitter al laboratorio di musica, dagli incontri di lettura ai corsi di italiano per le madri. Il centro riceve contributi da enti privati (come Centro Caritas) e finanziamenti da fondi dell'8 per mille (ma anche le famiglie accolte versano «un modesto contributo spese» che varia a seconda delle diverse situazioni economiche e se il bimbo è inserito in comunità, allora è questa che versa una somma).
© RIPRODUZIONE RISERVATA UDINE (cdm) Non solo uomini e donne in difficoltà. La Caritas ha un pensiero (e un aiuto) speciale anche per i bambini e le loro mamme, di tutte l etnie. E, difatti, si chiama proprio Casetta a colori il progetto che fra gennaio del 2018 e settembre scorso nel suo centro diurno ha accolto 41 bambini, fra i 7 mesi e i 3 anni e mezzo, di cui 25 nigeriani, 3 pakistani, 2 italiani, 2 italo-senegalesi, un italiano di origine ghanese e uno di origine marocchina, un turco, un togolese, un ghanese, un albanese, un kosovaro, un futuro marocchino e un bimbo in attesa di acquisire la cittadinanza rumena. Un mondo in una stanza, con 38 famiglie (di cui 12 composte da una mamma sola con prole e sei con genitori separati) interessate. Con i piccoli al centro diurno, le madri straniere e disoccupate hanno potuto frequentare corsi di italiano e cercare di imparare un mestiere, mentre chi un lavoro ce l'aveva già, ma era rimasta fuori dalle graduatorie per i nidi comunali, ha potuto fare conto su un luogo sicuro in cui lasciare i bimbi durante l'orario lavorativo. Attualmente il centro, dopo il passaggio alla materna di 11 dei 22 bambini iscritti al 31 agosto scorso, il centro accoglie 18 bimbi, che diventeranno presto 22. Non è un caso che l'orario del centro sia stato esteso da sette a otto ore e mezza. Inoltre, fra aprile 2018 e aprile scorso, la Casetta ha seguito anche cinque famiglie esterne, con un progetto finanziato con l'8 per mille, che vedrà il bis con un'altra iniziativa di sostegno alla genitorialità. Ma le iniziative, in Casetta, sono molte, dal corso di babysitter al laboratorio di musica, dagli incontri di lettura ai corsi di italiano per le madri. Il centro riceve contributi da enti privati (come Centro Caritas) e finanziamenti da fondi dell'8 per mille (ma anche le famiglie accolte versano «un modesto contributo spese» che varia a seconda delle diverse situazioni economiche e se il bimbo è inserito in comunità, allora è questa che versa una somma).
