Arriva la tendopoli L'ospedale si blinda

Mercoledì 26 Febbraio 2020
L'EMERGENZA
PORDENONE Arriva la tendopoli. Dopo Trieste, Palmanova e Latisana, anche l'ospedale di Pordenone si prepara all'emergenza. Stamattina, o al massimo oggi pomeriggio, gli operatori della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia installeranno la tenda che servirà a separare fisicamente i pazienti del Pronto soccorso che manifesteranno i sintomi riconducibili a un possibile contagio da coronavirus da tutti gli altri. Le corsie alternative in vigore da lunedì non bastano più, e la misura adottata dalla Regione diventerà effettiva anche in città.
I DETTAGLI
La tenda, simile a quelle utilizzate dalla Protezione civile nelle calamità naturali, dovrà accogliere tutti i pazienti con tosse, raffreddore e sintomi simili sia a quelli della normale influenza che a quelli del nuovo coronavirus. L'obiettivo è quello di minimizzare le possibilità di contagio in uno dei luoghi più sensibili, cioè il Pronto soccorso. Per essere utile, la tenda dovrà essere sistemata in un posto visibile dall'interno del reparto, in modo tale che il personale riesca ad individuare i pazienti in attesa per poi chiamarli per il loro turno. E c'è anche una decisione di massima che riguarda l'esatta collocazione, cioè l'area dei garage che si trova di fronte alle vetrate del Pronto soccorso. Uno dei vani sarà liberato da tutto il materiale e sarà pronto ad ospitare la tenda della Protezione civile. Da quel momento i pazienti con sintomi influenzali non potranno più accedere al reparto per l'attesa, ma dovranno rimanere all'interno della struttura mobile, in attesa di un eventuale trasferimento a Udine per effettuare il tampone che rileva la positività o la negatività al coronavirus.
LA POSSIBILITÀ
Ma in ospedale a Pordenone ci si prepara anche a una seconda possibilità: se l'emergenza dovesse aggravarsi, infatti, c'è l'opportunità di ricevere anche al Santa Maria degli Angeli i tamponi per il riconoscimento del virus. La pratica al momento è possibile a Udine e a Trieste.
IN REGIONE
Ieri i vertici regionali, rappresentati dal presidente Massimiliano Fedriga e dal vicepresidente Riccardo Riccardi hanno incontrato i prefetti del Fvg a Trieste. Ora si resta in attesa del decreto del governo, ma come ha specificato Riccardi «le cose per il Fvg non dovrebbero cambiare rispetto alla situazione attuale». Quanto alla riapertura delle scuole, al momento è fissata per il 2 marzo. Un'eventuale proroga dell'ordinanza di emergenza sarà decisa in anticipo rispetto all'arrivo del fine settimana.
A margine della riunione con i prefetti, dal Friuli è partito un appello firmato da Fedriga: «È emerso che alcuni mezzi di informazione stranieri stanno raccontando che il Fvg è una delle aree colpite. Per questo, invierò una lettera al ministro degli Esteri, affinché si faccia portavoce con tutti i Paesi dell'area sulla reale situazione dei singoli territori, nella massima trasparenza per impedire che vengano diffuse false notizie perché al momento in Friuli Venezia Giulia non ci sono casi di contagio». Confermato lo stop alle gite scolastiche sino al 15 marzo.
L'AGGIORNAMENTO
Al momento, secondo quanto ha riferito sempre il vicepresidente Riccardi, le persone risultate negative al test in regione sono circa una trentina. Ieri mattina c'era stata apprensione per una donna ricoverata all'ospedale di Monfalcone, in provincia di Gorizia. Il tampone però ha dato nuovamente esito negativo.
Marco Agrusti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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