Super-Fede d'argento per una svista

Domenica 8 Dicembre 2019
NUOTO
ROMA L'oro c'è, ma viene dallo stagno magico delle rane d'Italia. L'oro è di Martina Carraro nei 100, la medaglia italiana numero 200 di sempre è l'argento di Arianna Castiglioni nella stessa gara, altro giro (altro girino?) altra doppietta. Poi viene il bronzo di Scozzoli, stessa gara. E grandi record d'Italia nel sabato europeo del nuoto in vasca corta a Glasgow.
COME ATENE 2004
Non l'ha vista: un po' come le accadde tanto tempo fa (quindici anni!) la prima volta tra i grandi quando sfuggì al suo sguardo la rumena Potek dall'altra parte della piscina ad Atene 2004. Allora erano in corsie estreme. Ieri a Glasgow, 200 stile, Federica Pellegrini era nella 3 e la stangona inglese, Freya Anderson, 1.91 di altezza, nella 6. Freya frignava quella volta che Federica alle Olimpiadi. La Anderson è del 2001, meno tredici. Federica non l'ha vista e questa è una delle ragioni per cui la sua medaglia è d'argento e non d'oro. Le altre le dice lei: «Sono stata male, ho vomitato prima della gara; non mi sono preparata con la costanza che ci metterò da gennaio in poi, direzione Tokyo olimpica, altra gara altre avversarie». S'affretta anche a dire: «Non sono scuse, perché va benissimo così: la medaglia c'è», per un decimo Dio salva la Regina, quella dell'inno e non Federica: 1:52.77 il tempo dell'inglesona, 1:52.88 per la Pellegrini. «Un decimo non cambia la vita. Avevo detto a Femke Heemskerk in camera di chiamata non sto bene, e lei i 200 li hai nel cuore. Mi ha dato coraggio. Ci parliamo in francese così non ci capiscono». Federica ha nuotato alla nuova maniera: abbastanza all'attacco subito, l'anno di velocità l'ha resa più rapida; la Anderson ha nuotato stile Pellegrini d'antan: furibondo fu il suo finale.
SCOMMESSA D'AMORE
«Ci avrei scommesso: vedo come lavora e quanto s'impegna» dice Capitan Scozzoli, ranista e in questo commentatore dell'oro di Martina Carraro, la sua fidanzata e compagna di training. Dice lei: «Allenarsi coi maschi fa bene: se ti sono davanti nessuno dice niente, se li batti tu sei fortissima». Ogni tanto li batte. Ieri ha battuto le sette ragazze della finale. 1:04.51 il suo tempo. «Niente di che, ma l'importante è vincere». Che dice l'oro? «La sensazione è wow. Ero un po' agitata, ma a vincere pensavo da un po', ci speravo e ce l'ho fatta. Ora farò anche i 200: mi vengono bene». Vuole il triplete: oro nei 100, argento nei 50 e poi chissà.
GRANDI PRIMATI
Grandi record verso la giornata finale di oggi: Alessandro Miressi ha il miglior tempo nella gara delle gare, i 100 stile. Il suo 46.03 è nuovo primato italiano decimi meglio del suo personale. Elena Di Liddo nei 100 farfalla è la migliore nel ranking di qualifica per la finale. Thomas Ceccon è scoppiettante e migliora una manciata di primati personali. Silvia Scalia è da primato ma non da podio, scalpellando il precedente nei 50 dorso di quattro centesimi, 26.22. Le fa rabbia quel «qualche caz di centesimi» che non le danno la medaglia.
Piero Mei
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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