RUGBY
Federico Conforti del Petrarca parlando dello stadio Battaglini dopo la finale di Coppa Italia persa: «Non è stato rugby, ma qualcosa che vagamente ci assomigliava, perché su quel campo infangato era impossibile giocare». Umberto Casellato del Rovigo, dopo la vittoria di campionato sul Mogliano: «Dispiace solo per il campo, questo è quello che abbiamo, ma è ormai una situazione imbarazzante».
Se petrarchini e rodigini riescono a trovarsi d'accordo su una cosa alla vigilia di un derby (domenica in Top 12 alla Guizza) la situazione più che imbarazzante è grave. Tale in effetti è la condizione in cui versa il terreno dello stadio Battaglini. Un tempio del rugby, com'è orgogliosamente chiamato, finito però nel fango. L'hanno mostrato le due partite in questione. Costringendo addirittura il prefetto Maddalena De Luca a premiare l'uomo del match Menniti-Ippolito in tribuna e non in campo per non sporcarsi. Colpa di un fondo che non drena più. Di una forma non più a schiena d'asino che fa morire l'acqua piovana ai lati, rendendo ampie zone un pantano. E la stagione purtroppo non aiutato.
DOPPIO INTERVENTO
Per questo serve con un urgenza un doppio intervento: immediato e di fondo. Il primo l'ha già programmato la FemiCz Rugby Rovigo per le tre settimane senza partite fra il 15 febbraio (Piacenza) e il 7 marzo (Colorno). Integrerà la rizollatura effettuata prima della finale di Coppa Italia, che ha sistemato il centrocampo, ma sarà solo un tampone.
A fine stagione è necessario l'intervento di strutturale di rifacimento completo del fondo. La società ha già sentito in via informale agronomi e ditte specializzate del settore. A seconda di come s'intenderà intervenire, la stima dei costi potrà oscillerà dai 30 ai 60 mila euro.
Trattandosi di manutenzione straordinaria se ne dovrebbe occupare il Comune di Rovigo, all'interno del comodato d'uso con la società per l'impianto che da mesi attende di essere definito. Pare sia in dirittura d'arrivo e sarebbe quanto mai opportuno. Perché il Battaglini davvero non può più aspettare.
Ivan Malfatto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA Federico Conforti del Petrarca parlando dello stadio Battaglini dopo la finale di Coppa Italia persa: «Non è stato rugby, ma qualcosa che vagamente ci assomigliava, perché su quel campo infangato era impossibile giocare». Umberto Casellato del Rovigo, dopo la vittoria di campionato sul Mogliano: «Dispiace solo per il campo, questo è quello che abbiamo, ma è ormai una situazione imbarazzante».
Se petrarchini e rodigini riescono a trovarsi d'accordo su una cosa alla vigilia di un derby (domenica in Top 12 alla Guizza) la situazione più che imbarazzante è grave. Tale in effetti è la condizione in cui versa il terreno dello stadio Battaglini. Un tempio del rugby, com'è orgogliosamente chiamato, finito però nel fango. L'hanno mostrato le due partite in questione. Costringendo addirittura il prefetto Maddalena De Luca a premiare l'uomo del match Menniti-Ippolito in tribuna e non in campo per non sporcarsi. Colpa di un fondo che non drena più. Di una forma non più a schiena d'asino che fa morire l'acqua piovana ai lati, rendendo ampie zone un pantano. E la stagione purtroppo non aiutato.
DOPPIO INTERVENTO
Per questo serve con un urgenza un doppio intervento: immediato e di fondo. Il primo l'ha già programmato la FemiCz Rugby Rovigo per le tre settimane senza partite fra il 15 febbraio (Piacenza) e il 7 marzo (Colorno). Integrerà la rizollatura effettuata prima della finale di Coppa Italia, che ha sistemato il centrocampo, ma sarà solo un tampone.
A fine stagione è necessario l'intervento di strutturale di rifacimento completo del fondo. La società ha già sentito in via informale agronomi e ditte specializzate del settore. A seconda di come s'intenderà intervenire, la stima dei costi potrà oscillerà dai 30 ai 60 mila euro.
Trattandosi di manutenzione straordinaria se ne dovrebbe occupare il Comune di Rovigo, all'interno del comodato d'uso con la società per l'impianto che da mesi attende di essere definito. Pare sia in dirittura d'arrivo e sarebbe quanto mai opportuno. Perché il Battaglini davvero non può più aspettare.
Ivan Malfatto
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