La Sharapova lascia: «Il tennis mi mancherà»

Giovedì 27 Febbraio 2020
IL RITIRO
ROMA Era il luglio del 2004 quando una ragazzina russa di 17 anni sorprese il mondo trionfando a Wimbledon. Quel sabato pomeriggio iniziò l'epopea di Maria Sharapova. Quasi 16 anni dopo quella bella ragazza bionda è diventata una donna affascinante e di successo e ha deciso di dire basta con il tennis. È stata n.1, esce di scena da 373. L'ultimo match lo ha giocato a gennaio agli Australian Open, sconfitta da Donna Vekic. Per annunciare il ritiro ha scelto un'intervista esclusiva a Vanity Fair. «Il tennis mi ha mostrato il mondo e ha evidenziato di che pasta fossi fatta. Adesso, qualsiasi cosa sceglierò per il mio prossimo capitolo, continuerò ad arrampicarmi». Questo il suo messaggio su Instagram. I problemi fisici le impongono lo stop a soli 32 anni. L'operazione alla spalla nel 2008 e quella del 2019: lascia perché il suo fisico non reagisce più ai continui acciacchi.
DALLA SIBERIA CON FURORE
«Nel dare la mia vita al tennis, il tennis mi ha dato una vita, mi mancherà ogni giorno», ha aggiunto. Ha completato il Career Grand Slam conquistando 5 Major, ha in bacheca 36 titoli (tra cui 3 a Roma): l'ultimo a Tianjin nell'ottobre 2017. Nel 2008, dopo aver tionfato a Melbourne, ecco il dolore alla cuffia dei rotatori. Le terapie conservative non bastavano: 9 mesi ferma, ma lei non si è arresa. Gliel'hanno insegnato da piccola, sin da quando i genitori si sono trasferiti da Nyagan, in Siberia, a Sochi, sulle rive del Mar Nero. Aveva 6 anni quando fu notata da Martina Navratilova durante un'esibizione a Mosca. «Se potete, portatela subito da Nick Bollettieri», suggerì ai genitori. Raccolsero qualche centinaio di dollari e presero il primo volo per Bradenton. La povera ragazzina fuggita da Chernobyl per volare in Florida e inseguire il sogno di diventare una star.
DONNA IN CARRIERA
Lei non parlava una parola di inglese, papà Yuri trovò qualche lavoretto per sbarcare il lunario a due ore d'auto dall'accademia. La mamma arrivò solo dopo, così Maria passò mesi da sola: l'unica compagna era la racchetta.
Il fiuto degli affari non le manca, anche grazie ai consigli di Max Eisenbud, manager e amico. Sugarpova, il suo marchio di caramelle a forma di pallina da tennis, non è mai stato così in salute. Detiene il brand dei Premium Chocolates, cioccolatini realizzati dall'azienda polacca Barion Chocolatier. La sua autobiografia Unstoppable continua a vendere copie e a 4 anni di distanza il caso meldonium (fu squalificata per 15 mesi) non ne ha intaccato la popolarità. Possiede diversi ristoranti (la catena Le pizze di Mamma Maria) a Mosca, ha lanciato il suo marchio di Vodka (Pure Wondersharapova) e si è lanciata nel mercato dei ragazzi con un profumo di successo (Da Maria con Amore) e una linea di moda chiamata Seduzione by Maria Sharapova. Bella, bionda, intelligente e straricca: ci mancherà il suo appeal.
Guido Frasca
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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