LA SFIDA
COSENZA Per il Pordenone ci sono solo rimpianti per non aver sfruttato

Domenica 24 Gennaio 2021
LA SFIDA
COSENZA Per il Pordenone ci sono solo rimpianti per non aver sfruttato l'opportunità, davvero ghiotta di fare poker, conquistando la quarta vittoria di seguito. Ma deve prendersela solo con se stesso: le possibilità per far man bassa al San Vito-Marulla c'erano tutte. L'avversario, tanta volontà, ma ben poca cosa sul piano tecnico, al 42' ha perso anche capitan Corsi, uno dei suoi big, espulso per fallo su Scavone. Per cui, considerato che sino a quel momento in campo si era vista solamente la squadra di Tesser, era lecito attendersi una ripresa tutta in discesa per i ramarri, ieri in maglia verde. Non è stato così. Nella seconda parte il Pordenone, tranne che negli ultimi 7-8 minuti, ha fatto poco o nulla: ha pasticciato troppo e sistematicamente favorito la difesa cosentina. Con il peggior Diaw della stagione il quadro è completo. Il bomber, nel primo tempo, ha avuto anche la possibilità di segnare su rigore, ma ha colpito il palo. L'errore lo ha condizionato. Forse anche le voci di mercato che lo vorrebbero al Toro hanno influito sulla sua prestazione. L'attaccante non è quasi mai entrato nel vivo del gioco e gli avversari lo hanno fermato senza particolari difficoltà. Tesser ha dovuto ancora fare a meno del lungodegente Gavazzi, di Pasa, e soprattutto di Ciurria. Non è poca cosa, tuttavia bisognava sfruttare l'opportunità della superiorità numerica, per conquistare i tre punti.
LA CRONACA
La squadra di
Tesser, come detto, è piaciuta nel primo tempo, quando ha dato continuità alla manovra, sovente fluida. Già al 9' un gol di Butic è stato annullato per fuorigioco dello stesso giocatore (ma l'impressione è che il croato fosse in posizione regolare). Al 23', dopo un'azione su palla inattiva, Diaw si è procurato un rigore (dubbio), per presunta spinta da tergo di Vera. Tiro piazzato che ha fallito, colpendo il palo alla destra di Falcone. Il Pordenone però non si è perso d'animo, ha spaziato da destra a sinistra, con trame abbastanza pregevoli palla a terra, i due terzini che hanno dato spinta, un centrocampo mobile e veloce, nonché Butic là davanti sempre in agguato. Ma è mancato il guizzo vincente. Poi, al 42', ecco che capitan Corsi commette una pazzia in mezzo al campo, un'inutile, stupida entrata sul ginocchio di Scavone, sotto gli occhi dell'arbitro, che non esita a estrarre il cartellino rosso. Sembra l'inizio della fine per il Cosenza, che si è visto solamente nei primi minuti, con un colpo di testa di Ba di poco fuori su cross di Corsi, ma non è stato così. Perché nella ripresa la squadra neroverde ha sempre facilitato il disimpegno della retroguardia calabrese. Tesser dopo 10' ha mandato in campo forze fresche: Calò (un'altra prestazione non esemplare) per Misuraca, Mallamo per Magnino, e poi al 23' Rossetti per Scavone. Tardivo, invece, è stato l'innesto di Musiolik (al 35'), perché è stato lui a mettere sistematicamente in difficoltà il sistema difensivo dei locali, soprattutto nel gioco aereo. In tre occasioni il polacco ha sfiorato il gol, anche se in due circostanze va dato merito a Falcone che si è superato, per poi compiere forse la parata più difficile, a 2' dalla fine, su un colpo di testa di Camporese, sventato d'istinto. Nella prima parte della ripresa (al 13') era stato Perisan, con un gran balzo, a respingere un colpo di testa ravvicinato di Bittante, lasciato libero dalla difesa su cross da destra. In pieno recupero Berra si è fatto ammonire per la seconda volta per un'entrataccia su Baez, venendo espulso, e poco dopo pure Camporese si è beccato il giallo. Già diffidato, salterà pure lui la prossima gara. Insomma, un pomeriggio da dimenticare per il Pordenone. Da salvare Butic, che si è battuto bene, e soprattutto il solito Perisan. Nessuna vendetta dell'ex Tremolada.
Guido Gomirato
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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