LE CIFRE
UDINE Avevamo preannunciato che l'Italia avrebbe seguito lo stesso azzeramento delle differenze tra vittorie in casa e quelle in trasferta, così come era accaduto in Bundesliga, il primo campionato ripreso dopo la pandemia da Covid-19. Ragionamento logico, visto che il fattore campo, senza la spinta dei tifosi, ha minore incidenza. Come spesso accade, l'Udinese non si è fatta trovare impreparata e ha studiato bene i numeri proposti dal modello tedesco, però forse in pochi si aspettavano che alla ripartenza di giugno ci sarebbe stata un'inversione di tendenza così clamorosa come successo alla squadra di Luca Gotti, che ha completamente ribaltato il suo rendimento esterno, con inevitabile ripercussione su quello interno. In generale l'Udinese ha viaggiato a ritmi più alti dalla ripartenza del campionato, totalizzando 17 punti in 12 partite, a una media di 1,42 punti a partita (a fronte del misero 1,08 raccolto prima dell'interruzione di inizio marzo), che se mantenuta per tutto il campionato avrebbe permesso ai friulani anche di poter ambire a un piazzamento europeo, punto verso cui il timone della famiglia Pozzo continua sempre a essere puntato, nonostante le ultime annate difficili concluse con la salvezza nelle ultime giornate. L'idea di gioco creata da Gotti è entrata nella squadra e ora il lavoro sarà quello di mantenerla inalterata anche a fronte di inevitabili partenze che ci saranno nella finestra di mercato.
MONDO DUPLEX
Anche quando ci sarà l'auspicato ritorno del pubblico, l'Udinese dovrà mantenere questa spavalderia vista in trasferta nel finale di campionato. I numeri parlano chiaro: fino al fatidico 8 marzo, data di inizio del lockdown, l'Udinese era una squadra da casa, che aveva costruito gran parte del suo bottino alla Dacia Arena. Erano stati ben 19 i punti raccolti tra le mura amiche (Nona posizione complessiva nel rendimento casalingo), a fronte di 5 vittorie, 4 pareggi e 4 sconfitte, con 10 gol fatti e 12 subiti. A inizio marzo, di contro, i bianconeri erano la peggior formazione di Serie A in trasferta, con soli 9 punti realizzati (dietro anche alla Spal poi retrocessa con 20 punti complessivi), a fronte di due vittorie, tre pareggi e 8 sconfitte, con 11 gol fatti e addirittura 25 subiti. Al rientro dalla quarantena ecco il rovescio della medaglia: l'Udinese ha conquistato largamente la salvezza lontano dal proprio stadio.
RICCHEZZA IN TRASFERTA
Basti pensare che la squadra di Gotti è balzata dall'ultima posizione del rendimento esterno alla seconda. Con 12 punti esterni l'Udinese ha ottenuto lo stesso bottino di Roma e Atalanta, dietro solo alle milanesi con 14 punti. Due sconfitte (Torino e Napoli di misura) e quattro successi (a Roma, Ferrara, Cagliari e Reggio Emilia). Un rendimento clamoroso, a discapito del cammino interno dei friulani. In Friuli il raccolto è crollato a soli 5 punti, facendo precipitare l'Udinese dal nono posto addirittura al terzultimo. Post-lockdown alla Dacia Arena la formazione di Gotti ha perso tre volte, pareggiato due e vinto solo una gara, tra l'altro la meno probabile sulla carta. Il 2-1 rifilato alla Juventus con la galoppata al 92' di Seko Fofana resta l'unica affermazione in questo intenso finale di campionato. La differenza principale è nelle reti subite: i friulani hanno segnato 8 gol sia in casa che fuori, ma ne hanno incassati solo tre in trasferta e ben 11 in casa. Merito dell'idea di gioco di Gotti, ma anche dell'umiltà di una squadra che gioca bene palla a terra, ma che all'occorrenza non si è vergognata di giocare di rimessa, sfruttando le doti atletiche di Fofana e Lasagna in contropiede, come a Roma e Reggio Emilia, e di trionfare con altre armi, come si è visto a Cagliari e Ferrara.
Stefano Giovampietro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA UDINE Avevamo preannunciato che l'Italia avrebbe seguito lo stesso azzeramento delle differenze tra vittorie in casa e quelle in trasferta, così come era accaduto in Bundesliga, il primo campionato ripreso dopo la pandemia da Covid-19. Ragionamento logico, visto che il fattore campo, senza la spinta dei tifosi, ha minore incidenza. Come spesso accade, l'Udinese non si è fatta trovare impreparata e ha studiato bene i numeri proposti dal modello tedesco, però forse in pochi si aspettavano che alla ripartenza di giugno ci sarebbe stata un'inversione di tendenza così clamorosa come successo alla squadra di Luca Gotti, che ha completamente ribaltato il suo rendimento esterno, con inevitabile ripercussione su quello interno. In generale l'Udinese ha viaggiato a ritmi più alti dalla ripartenza del campionato, totalizzando 17 punti in 12 partite, a una media di 1,42 punti a partita (a fronte del misero 1,08 raccolto prima dell'interruzione di inizio marzo), che se mantenuta per tutto il campionato avrebbe permesso ai friulani anche di poter ambire a un piazzamento europeo, punto verso cui il timone della famiglia Pozzo continua sempre a essere puntato, nonostante le ultime annate difficili concluse con la salvezza nelle ultime giornate. L'idea di gioco creata da Gotti è entrata nella squadra e ora il lavoro sarà quello di mantenerla inalterata anche a fronte di inevitabili partenze che ci saranno nella finestra di mercato.
MONDO DUPLEX
Anche quando ci sarà l'auspicato ritorno del pubblico, l'Udinese dovrà mantenere questa spavalderia vista in trasferta nel finale di campionato. I numeri parlano chiaro: fino al fatidico 8 marzo, data di inizio del lockdown, l'Udinese era una squadra da casa, che aveva costruito gran parte del suo bottino alla Dacia Arena. Erano stati ben 19 i punti raccolti tra le mura amiche (Nona posizione complessiva nel rendimento casalingo), a fronte di 5 vittorie, 4 pareggi e 4 sconfitte, con 10 gol fatti e 12 subiti. A inizio marzo, di contro, i bianconeri erano la peggior formazione di Serie A in trasferta, con soli 9 punti realizzati (dietro anche alla Spal poi retrocessa con 20 punti complessivi), a fronte di due vittorie, tre pareggi e 8 sconfitte, con 11 gol fatti e addirittura 25 subiti. Al rientro dalla quarantena ecco il rovescio della medaglia: l'Udinese ha conquistato largamente la salvezza lontano dal proprio stadio.
RICCHEZZA IN TRASFERTA
Basti pensare che la squadra di Gotti è balzata dall'ultima posizione del rendimento esterno alla seconda. Con 12 punti esterni l'Udinese ha ottenuto lo stesso bottino di Roma e Atalanta, dietro solo alle milanesi con 14 punti. Due sconfitte (Torino e Napoli di misura) e quattro successi (a Roma, Ferrara, Cagliari e Reggio Emilia). Un rendimento clamoroso, a discapito del cammino interno dei friulani. In Friuli il raccolto è crollato a soli 5 punti, facendo precipitare l'Udinese dal nono posto addirittura al terzultimo. Post-lockdown alla Dacia Arena la formazione di Gotti ha perso tre volte, pareggiato due e vinto solo una gara, tra l'altro la meno probabile sulla carta. Il 2-1 rifilato alla Juventus con la galoppata al 92' di Seko Fofana resta l'unica affermazione in questo intenso finale di campionato. La differenza principale è nelle reti subite: i friulani hanno segnato 8 gol sia in casa che fuori, ma ne hanno incassati solo tre in trasferta e ben 11 in casa. Merito dell'idea di gioco di Gotti, ma anche dell'umiltà di una squadra che gioca bene palla a terra, ma che all'occorrenza non si è vergognata di giocare di rimessa, sfruttando le doti atletiche di Fofana e Lasagna in contropiede, come a Roma e Reggio Emilia, e di trionfare con altre armi, come si è visto a Cagliari e Ferrara.
Stefano Giovampietro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
