IL TALENTO
C'è un giovane di origini feltrine che si sta mettendo in luce

Lunedì 16 Novembre 2020
IL TALENTO
C'è un giovane di origini feltrine che si sta mettendo in luce nel calcio che conta: si tratta di Nadir Zortea. Nato il 19 giugno del 1999 a Feltre, Zortea ha militato alcune stagioni nella Feltrese, prima di trasferirsi all'Atalanta. Ora è appena stato convocato in nazionale al raduno di Tirrenia (Pisa), nel gruppo B dell'Under 21, guidato dal selezionatore Alberto Bollini. Se un giocatore del gruppo A degli azzurrini non fosse in grado di scendere in campo nei prossimi match, ecco che per Zortea si spalancherebbero le porte di un esordio in nazionale. Una maglia che, prima di lui, hanno indossato i bellunesi Filippo De Col, alpagoto ora alla Virtus Entella in serie B, e il mitico Francesco Checco Boito nel lontano 1980, quando il pontalpino giocava nel Genoa.
GLI INIZI
Di ruolo terzino destro, Nadir è originario di Cicona, una piccolissima frazione nella valle del Vanoi, nel Trentino orientale, a un passo da Lamon e Sovramonte. Dopo gli esordi con le giovanili dell'Us Primiero, è arrivata la chiamata della Feltrese. Chi lo conosce bene, infatti, è Mauro Cappellaro, uno dei tecnici del vivaio granata (ora confluito in quello verdegranata dell'Union Feltre), che si ricorda bene di quel ragazzone con tanta passione per quel pallone che rotola.
LA MAGLIA GRANATA
«È arrivato da noi nella stagione 2011-2012, all'ultimo anno di Esordienti, ma ha subito giocato con i ragazzi più grandi, nei Giovanissimi regionali. La passione per lo sport l'ha presa dal papà Franco, ottimo ciclista e fondista che lo ha sempre seguito. Nelle due stagioni con noi si è messo in mostra segnando molti gol, giocava come attaccante esterno nel 4-3-3 e faceva la differenza. Ha sempre avuto buone qualità tecniche e grandi doti di forza e resistenza, ma forse gli mancava un po' di velocità».
LA SVOLTA
Nel 2013-2014 Nadir va in prestito al Sudtirol e anche a Bolzano riesce a mettersi in mostra. Poi è arrivata la chiamata dell'Atalanta, un'occasione da non lasciarsi sfuggire. «È andato al Sudtirol in prestito gratuito e la società trentina aveva anche il diritto di riscatto che però si è dimenticata di esercitare, così lui è tornato da noi. L'Atalanta ha bussato allora alla nostra porta e lo abbiamo ceduto. A Bergamo è arretrato e ora fa il terzino destro. Ha sofferto un po' all'inizio perché il nuovo ruolo non gli piaceva, faticava ad adattarsi e avrebbe preferito giocare davanti». Dopo una breve parentesi anche a Vicenza nel 2017, Zortea con la maglia degli Allievi nazionali dell'Atalanta ha vinto pure uno scudetto. Poi anche con la Primavera bergamasca è risultato spesso uno dei migliori in campo e come premio è arrivata la firma sul suo primo contratto da professionista che lo legherà alla società orobica fino al 2022.
I GRIGIOROSSI
A giugno 2019 ecco il passaggio con i grandi e l'approdo in maglia grigiorossa a Cremona, in prestito biennale. Ben presto Zortea ha saputo ritagliarsi il suo spazio e a Salerno è arrivato il primo gol ufficiale tra i professionisti, una staffilata sul secondo palo imprendibile per il portiere. «L'anno scorso ha fatto vedere buone cose, si sta adattando bene al ruolo di esterno basso. Mi piacerebbe andarlo a vedere, ma con la pandemia in corso purtroppo è impossibile. Sin qui purtroppo ha giocato poco perché il modulo dell'allenatore Bisoli non lo aiutava e Nadir ha ancora qualche limite difensivo, ma con il 5-3-2 andrebbe sicuramente meglio e forse nel prosieguo della stagione troverà più spazio».
ALLENAMENTI A NATALE
«All'epoca non faceva solo i tre allenamenti a settimana, ma anche un quarto su sua espressa richiesta. Faceva una seduta con gli Allievi che allenavo io, il suo impegno e le sue doti atletiche non passavano inosservate. E anche d'estate al camp estivo era sempre presente e si continuava ad allenare, pure in bici per ore. È sempre stato convinto di arrivare, era bravo a scuola e non sprecava il suo tempo. Ha sempre avuto le idee chiare e a Bergamo lo hanno apprezzato subito anche per questo. Abbiamo un ottimo rapporto e sono stato a vederlo spesso quando era all'Atalanta. Nel periodo natalizio, quando tornava a casa, mi chiamava per allenarsi e io accettavo ben volentieri».
LA LEGGENDA ARIEDO BRAIDA
Infine, una curiosità. Se Zortea saprà meritarsi il definitivo salto di qualità, ora alla Cremonese c'è chi i talenti li vede prima degli altri: Ariedo Braida, una leggenda tra i dirigenti del calcio italiano, per il ruolo avuto dietro le quinte del grande Milan di Berlusconi, Sacchi e Ancelotti. Fu lui a portare in rossonero fuoriclasse come Van Basten, Rijkaard e Kakà. Dalla scorsa settimana è il nuovo direttore generale della Cremonese, ultima in serie B.
Daniele Collavino
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