IL PERSONAGGIO
«Il richiamo del Padova è qualcosa d'irresistibile.

Mercoledì 17 Luglio 2019
IL PERSONAGGIO
«Il richiamo del Padova è qualcosa d'irresistibile. Questo è il coronamento di un percorso che ho iniziato quando facevo il tutor». Gli occhi e la parole di Carlo Sabatini trasmettono tutto il suo entusiasmo per il suo nuovo ritorno in biancoscudato a quasi trent'anni di distanza dalla prima volta quando oltre ad allenare due squadre del vivaio, era anche il tutor dei ragazzi in foresteria, tra i quali Alex Del Piero. Ora invece è il responsabile del settore giovanile, senza dimenticare che come allenatore della prima squadra ha portato il Padova in serie B nel 2009.
AMICI DI VECCHIA DATA
È il vicepresidente Fabio Pinelli a ricordare come è nata l'amicizia con Sabatini: «All'epoca ero un giovane studente di giurisprudenza che si stava laureando con una tesi sul diritto delle società sportive. Facevo ripetizioni di diritto del lavoro a Del Piero che viveva in foresteria e il tutor dei ragazzi era Carlo. Mi era stato chiesto di occuparmi anche dell'andamento scolastico dei ragazzi, anche oggi saranno monitorati per la loro serietà negli studi e la loro capacità di abbinare l'impegno sportivo e quello scolastico. Con Carlo ci siamo frequentati molto, lui era appena arrivato a Padova: abbiamo condiviso tanti pranzi e cene, scambi di amicizia vera. È un piacere riaverlo qui, a Padova è un'icona. Quando il suo nome è stato proposto e condiviso in società, ho visto l'apprezzamento di tutti perché si è fatto valere sul piano tecnico e umano». Interviene Sabatini: «Non ha detto che lo legnavo anche a tennis», risata collettiva dei presenti.
ALLENATORE DEGLI ALLENATORI
«Dovendomi occupare dell'indirizzo da dare al settore giovanile - prosegue Pinelli - ho pensato che avesse bisogno di essere ancora più adeguatamente strutturato, e che fosse necessario intensificare l'area della metodologia tecnica in modo tale da costruire un modello identificabile. Carlo è la figura più adeguata dato che rappresenta una delle massime espressioni italiane avendo un curriculum di grande livello specialmente nel settore giovanile, e non solo. Farà proprie le competenze di carattere tecnico: non solo sarà un responsabile del settore giovanile nel senso comune del termine, ma anche un allenatore degli allenatori. Indicherà la metodologia di lavoro a tutti i tecnici, li coordinerà in modo che si muovano all'unisono».
QUINDICI SECONDI
«Sono entrato nel 1990 - racconta Sabatini - ho fatto quasi vent'anni. Per me il Padova è tutto e dal punto di visto professionale rappresenta quasi l'interezza della mia carriera, per cui quando c'è stata questa opportunità ci ho messo quindici secondi ad accettarla con grandissimo entusiasmo perchè ritengo di poter dare il mio contributo in una fase in cui si ritiene che il settore giovanile possa e debba essere una risorsa imprescindibile per la società. Negli ultimi anni avevo maturato l'idea di dare il mio contributo come responsabile tecnico di un settore giovanile facendo tesoro di tutte le mie esperienze da allenatore di prima squadra, e negli ultimi due anni della Primavera», a Genoa.
Come è Sabatini nove anni dopo? «Sicuramente diverso. Ma quando ho varcato per l'ennesima volta la soglia della sede, mi sono trovato a mio agio come se non fossi mai andato via. La sento casa mia».
L'OBIETTIVO
«Il nostro traguardo primario è portare in prima squadra dei giovani che siano pronti, e so per esperienza che non è così perché manca a loro l'intensità di gioco, e soprattutto quella mentale che fa la differenza. Voglio vedere i ragazzi arrivare al campo affamati di imparare, conoscere e crescere, non che arrivano svogliati e con il telefonino in mano. Dobbiamo essere bravi noi a dare a loro questa mentalità. Poi ci sarà un indirizzo metodologico comune di lavoro, principi che tutti gli allenatori dovranno condividere. E attraverso un gioco ispirato a questi principi fare risultati, che aiutano i ragazzi nella crescita e danno certezze. Dobbiamo essere un punto di riferimento per le altre società, anche fuori dalla provincia». Quindi aggiunge: «In foresteria Del Piero aveva in camera il poster di Platini, il suo sogno era diventare il numero 10 della Juve. Dobbiamo aiutare i ragazzi a raggiungere i loro sogni».
IL CONGEDO
«Simonini non collaborerà più con il Padova - spiega Pinelli - è in corso la risoluzione del rapporto. Ha svolto un ottimo lavoro e lo ringrazio».
Pierpaolo Spettoli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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