LA VIGILIA
MILANO Un tour de force di sette partite in 23 giorni, tra cui il debutto in Champions, il derby, la Juventus e il Barcellona, iniziano gli esami per l'Inter di Antonio Conte: «Sono sfide impegnative in cui capiremo a che punto siamo. Ma dobbiamo pensare passo dopo passo e la partita della vita sarà quella contro l'Udinese a San Siro ed è una bella gatta da pelare». Il monito del tecnico è chiaro: non si fanno calcoli, non si pensa alle settimane di fuoco che attendono l'Inter. Contro i friulani «una squadra forte, fisica che difende bene. Bravi nelle ripartenze con Lasagna, con la qualità di Pussetto e De Paul», Conte vuole il massimo impegno.
I tifosi hanno fiducia nell'allenatore, sono soddisfatti del mercato e soprattutto sono convinti che possa essere l'anno giusto per spodestare la Juventus. L'esaltazione generale, per quanto piacevole, però, deve avere le corrette motivazioni. «L'entusiasmo va dosato, è giusto che ci sia, ma non deve dipendere dai risultati. Si sta costruendo qualcosa di importante ed è questo che i tifosi devono vedere. L'immagine che l'Inter oggi dà è di avere chiare le idee. Abbiamo fatto un mercato con le idee chiare. Devo essere onesto - aggiunge - mi fa piacere che mi abbiano accolto così. Ma quando mi è stato chiesto come avrei cercato l'empatia col tifoso, ho sempre detto che sono questo, nel bene e nel male. Do tutto per il mio club, mi impersono totalmente nel club e nella sua storia e cerco di trasferire questo ai giocatori».
Tra addii importanti - come quello di Icardi liquidato con una concisa risposta ai giornalisti francesi presenti ad Appiano Gentile: «Si presenterà da solo, ma non fa parte della nostra squadra e non è giusto ne parli per rispetto suo e dei nostri giocatori» - e arrivi di livello internazionale, l'Inter è il club che «ha cambiato più di tutti».
DUBBIO IN ATTACCO
E se Lukaku si è già inserito nel gruppo, «è entrato nel pianeta Inter nel miglior modo possibile, con umiltà, disponibilità e con il sorriso ed è migliorato anche nella condizione fisica», serve probabilmente più tempo a Sanchez: «Bisogna fargli riannodare il filo che ha perso negli ultimi due anni. Ho trovato grande disponibilità da parte sua, deve entrare nella nostra idea di gioco ma si è allenato questa settimana con noi iniziando a capire alcune situazioni di gioco e l'intensità che voglio in partita». Parole che sembrano escluderne il debutto contro l'Udinese ma i dubbi in attacco, con Lautaro reduce da una trasferta intercontinentale, saranno sciolti solo all'ultimo.
L'Udinese si annuncia prudente ma non arrendevole: «Andiamo a San Siro con le nostre armi e cercheremo di sfruttare quello che ci lasceranno sfruttare. L'importante sarà non subire troppo la qualità dell'Inter. Conte è un amico oltre che uno dei più forti allenatori al mondo, sarà bello sfidarlo».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA MILANO Un tour de force di sette partite in 23 giorni, tra cui il debutto in Champions, il derby, la Juventus e il Barcellona, iniziano gli esami per l'Inter di Antonio Conte: «Sono sfide impegnative in cui capiremo a che punto siamo. Ma dobbiamo pensare passo dopo passo e la partita della vita sarà quella contro l'Udinese a San Siro ed è una bella gatta da pelare». Il monito del tecnico è chiaro: non si fanno calcoli, non si pensa alle settimane di fuoco che attendono l'Inter. Contro i friulani «una squadra forte, fisica che difende bene. Bravi nelle ripartenze con Lasagna, con la qualità di Pussetto e De Paul», Conte vuole il massimo impegno.
I tifosi hanno fiducia nell'allenatore, sono soddisfatti del mercato e soprattutto sono convinti che possa essere l'anno giusto per spodestare la Juventus. L'esaltazione generale, per quanto piacevole, però, deve avere le corrette motivazioni. «L'entusiasmo va dosato, è giusto che ci sia, ma non deve dipendere dai risultati. Si sta costruendo qualcosa di importante ed è questo che i tifosi devono vedere. L'immagine che l'Inter oggi dà è di avere chiare le idee. Abbiamo fatto un mercato con le idee chiare. Devo essere onesto - aggiunge - mi fa piacere che mi abbiano accolto così. Ma quando mi è stato chiesto come avrei cercato l'empatia col tifoso, ho sempre detto che sono questo, nel bene e nel male. Do tutto per il mio club, mi impersono totalmente nel club e nella sua storia e cerco di trasferire questo ai giocatori».
Tra addii importanti - come quello di Icardi liquidato con una concisa risposta ai giornalisti francesi presenti ad Appiano Gentile: «Si presenterà da solo, ma non fa parte della nostra squadra e non è giusto ne parli per rispetto suo e dei nostri giocatori» - e arrivi di livello internazionale, l'Inter è il club che «ha cambiato più di tutti».
DUBBIO IN ATTACCO
E se Lukaku si è già inserito nel gruppo, «è entrato nel pianeta Inter nel miglior modo possibile, con umiltà, disponibilità e con il sorriso ed è migliorato anche nella condizione fisica», serve probabilmente più tempo a Sanchez: «Bisogna fargli riannodare il filo che ha perso negli ultimi due anni. Ho trovato grande disponibilità da parte sua, deve entrare nella nostra idea di gioco ma si è allenato questa settimana con noi iniziando a capire alcune situazioni di gioco e l'intensità che voglio in partita». Parole che sembrano escluderne il debutto contro l'Udinese ma i dubbi in attacco, con Lautaro reduce da una trasferta intercontinentale, saranno sciolti solo all'ultimo.
L'Udinese si annuncia prudente ma non arrendevole: «Andiamo a San Siro con le nostre armi e cercheremo di sfruttare quello che ci lasceranno sfruttare. L'importante sarà non subire troppo la qualità dell'Inter. Conte è un amico oltre che uno dei più forti allenatori al mondo, sarà bello sfidarlo».
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