Claudio De Min
Se fosse un campionato normale si potrebbe pensare che l'allungo

Lunedì 6 Luglio 2020
Claudio De Min
Se fosse un campionato normale si potrebbe pensare che l'allungo piazzato dalla Juve assomigli parecchio ad una sentenza. Ma questo non è un campionato normale. E, dunque, può accadere di tutto. Ad esempio che la Lazio, ripartita da meno 1, sia e meno 7 dalla Juve dopo appena quattro partite. Che il Milan si salvi non si sa come dalla sconfitta con una quasi retrocessa Spal e quattro giorni dopo travolga la Lazio, infliggendo a Inzaghi la prima sconfitta davvero pesante della stagione. O che di colpo il Sassuolo diventi una macchina da gol (13 nelle ultime quattro) e intravveda perfino un clamorosa, anche se complicatissima, euro qualificazione.
Tutto può accadere nelle ultime otto giornate, dentro questo strano minitorneo di dodici partite dove il derby della Mole si gioca sotto il sole torrido di un pomeriggio di luglio e la partita si ascolta alla radio, come tanti anni fa, allungati sul lettino, in spiaggia; dove si accumulano infortuni e squalifiche (Lazio e Juve, curiosamente le più colpite); dove capita che l'Inter si riaffacci ad un passo dal secondo posto e speri ardentemente, come la Lazio, ovviamente, nel difficile calendario della Juve e, dunque, in un suo crollo finale, ma meno di 24 ore più tardi riesca nell'impresa di suicidarsi in casa contro il Bologna, con un gol di vantaggio e un uomo di vantaggio e di passare da un vago sogno scudetto al rischio di perdere anche il terzo posto: l'Atalanta ora è a un punto.
In effetti con 7 punti più della Lazio e 11 sull'Inter, Sarri ha al momento solo due inquietudini: un organico decisamente indebolito sulle fasce e in difesa (fuori Alex Sandro, De Sciglio, Chiellini, Demiral) e un calendario molto più tosto rispetto alle inseguitrici: domani il Milan (oltretutto, oltre agli ammalati, anche senza Dybala e De Ligt), poi l'Atalanta, la rivelazione Sassuolo, lo scontro diretto con la Lazio.
Senonché, oltre ad augurarsi un tracollo bianconero sempre possibile, perché nel calcio tutto è possibile -, Lazio e Inter dovrebbero ritrovare il passo per alimentare la speranza. Sognare le disgrazie altrui va bene, ma bisogna darsi una mossa. E adesso il tempo stringe.
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