FRA TIFO E MERCATO
PORDENONE «Se arrivano un attaccante da affiancare a Strizzolo e un difensore di fascia possiamo farcela ad andare in serie A. Ma devono essere due top player, non due fotocopie di chi è già in rosa». L'avvocato Maurizio Mazzarella si riveste idealmente da operatore di mercato (era stato ds nel sodalizio neroverde durante lo scorso millennio) e indica la strada che, a suo dire, può portare nell'Olimpo del calcio italiano. Una punta (ci sono contatti per Simone Palombi, classe '96, della Lazio, in prestito alla Cremonese, e per Stefano Moreo, 26enne empolese) e un difensore (piace il ventenne Luca Ranieri, della Fiorentina) sono effettivamente gli obiettivi della società nella finestra di mercato di gennaio. Specie se uscirà Gaetano Monachello, che piace al Cosenza.
L'avvocato-tifoso appare comunque più che soddisfatto di ciò che hanno fatto De Agostini e compagni nel girone d'andata. «Contro tutti i pronostici e alla faccia dei siti specializzati che li davano in lotta per non retrocedere gongola il Mazza , i ramarri hanno chiuso la prima parte della stagione e il 2019 al secondo posto. Se il campionato fosse finito domenica 29 dicembre con l'1-0 rifilato alla Cremonese, ora saremmo in serie A. Lo saremo anche il 14 maggio? Molto dipenderà appunto riprende il discorso iniziale da ciò che faranno in questa sessione di mercato squadroni come Empoli, Salernitana, Perugia, Frosinone e Crotone. Oltre ovviamente a quel che farà il Pordenone».
Mazzarella rispolvera le sue ambizioni giovanili. «Negli anni '80 ricorda -, in un periodo felice per l'economia provinciale, avevo un sogno: portare i ramarri in B con una società composta da imprenditori di Pordenone, Sacile, San Vito al Tagliamento e Brugnera. Un sogno rimasto allora tale, ma che Mauro Lovisa ha saputo realizzare, partendo dai campionati regionali, nel primo ventennio del nuovo millennio. A lui conclude il legale - va il grazie di tutti gli sportivi pordenonesi. Se poi ci porterà anche in A, gli faremo una statua equestre in centro».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA PORDENONE «Se arrivano un attaccante da affiancare a Strizzolo e un difensore di fascia possiamo farcela ad andare in serie A. Ma devono essere due top player, non due fotocopie di chi è già in rosa». L'avvocato Maurizio Mazzarella si riveste idealmente da operatore di mercato (era stato ds nel sodalizio neroverde durante lo scorso millennio) e indica la strada che, a suo dire, può portare nell'Olimpo del calcio italiano. Una punta (ci sono contatti per Simone Palombi, classe '96, della Lazio, in prestito alla Cremonese, e per Stefano Moreo, 26enne empolese) e un difensore (piace il ventenne Luca Ranieri, della Fiorentina) sono effettivamente gli obiettivi della società nella finestra di mercato di gennaio. Specie se uscirà Gaetano Monachello, che piace al Cosenza.
L'avvocato-tifoso appare comunque più che soddisfatto di ciò che hanno fatto De Agostini e compagni nel girone d'andata. «Contro tutti i pronostici e alla faccia dei siti specializzati che li davano in lotta per non retrocedere gongola il Mazza , i ramarri hanno chiuso la prima parte della stagione e il 2019 al secondo posto. Se il campionato fosse finito domenica 29 dicembre con l'1-0 rifilato alla Cremonese, ora saremmo in serie A. Lo saremo anche il 14 maggio? Molto dipenderà appunto riprende il discorso iniziale da ciò che faranno in questa sessione di mercato squadroni come Empoli, Salernitana, Perugia, Frosinone e Crotone. Oltre ovviamente a quel che farà il Pordenone».
Mazzarella rispolvera le sue ambizioni giovanili. «Negli anni '80 ricorda -, in un periodo felice per l'economia provinciale, avevo un sogno: portare i ramarri in B con una società composta da imprenditori di Pordenone, Sacile, San Vito al Tagliamento e Brugnera. Un sogno rimasto allora tale, ma che Mauro Lovisa ha saputo realizzare, partendo dai campionati regionali, nel primo ventennio del nuovo millennio. A lui conclude il legale - va il grazie di tutti gli sportivi pordenonesi. Se poi ci porterà anche in A, gli faremo una statua equestre in centro».
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