Vienna accelera sul doppio passaporto: «I sudtirolesi saranno anche austriaci»

Domenica 22 Luglio 2018
IL CASO
ROMA L'argomento per il governo gialloverde può essere scivoloso, perché potrebbe incrociare vecchie questioni territoriali alla scelta di far nascere un «asse» privilegiato con Austria e Germania sul tema dei migranti. Il governo austriaco di Sebastian Kurz sembra essere deciso ad accelerare sul doppio passaporto italo-austriaco per i sudtirolesi. A settembre, fa sapere Vienna, dovrebbe essere infatti pronta la bozza del disegno di legge, anche se al momento si sottolinea lo spirito europeo dell'iniziativa che dovrebbe essere portata avanti «d'intesa con Roma».
Un gruppo di lavoro è già stato costituito e nella prossima seduta, in programma il 7 settembre, dovrebbe essere definita la bozza del disegno di legge. «È positivo che il gruppo di lavoro abbia sottolineato la necessità di un'intesa con Roma nella questione del doppio passaporto», evidenzia il governatore altoatesino Arno Kompatscher. Da quel che si capisce i nodi giuridici sulla compatibilità tra questa legge e i diritti europei sarebbero stati sciolti. Resta il dubbio del criterio d'accesso, ovvero chi e come decide quante e quali persone potranno fare domanda. La bozza - scrive il quotidiano Tiroler Tageszeitung - parla di «tutti i cittadini italiani residenti in Alto Adige di madrelingua tedesca e ladina». Sembra improbabile che l'unico parametro possa essere la dichiarazione di appartenenza linguistica che in Provincia di Bolzano è indispensabile per l'accesso al pubblico impiego e a molti prestazioni sociali, come l'edilizia agevolata. La «Sprachgruppenzugehoerigkeitserklaerung» (questo il suo nome tedesco) viene depositata in tribunale a Bolzano ed è soggetta a una privacy rigidissima.
Il tema a questo punto può infiammare le prossime amministrative. Non è un segreto che la Suedtiroler Volkspartei avrebbe preferito che la questione del doppio passaporto restasse ferma fin dopo le elezioni provinciali il 21 ottobre, viste le evidenti ripercussioni nei rapporti con l'Italia, che molto difficilmente potrebbe accettare passivamente una riforma destinata a rendere gli altoatesini cittadini «speciali» e portandoli ad un passo dalla secessione territoriale.
L'ASSE COL VIMINALE
Il governo Kurz sembra intenzionato a tirare dritto. Ci sarebbero già stati primi contatti sul tema con Roma. L'esecutivo Gentiloni in più occasioni si era detto perplesso, la Fpoe del vicecancelliere Heinz Christian Strache, partito di destra fortemente nazionalista, ora spera soprattutto nella Lega. In campagna elettorale, Matteo Salvini non aveva nascosto le proprie simpatie per Strache e aveva persino scherzato sulla faccenda del doppio passaporto: «Meglio doppio passaporto che ius soli», aveva detto durante una iniziativa elettorale a Bolzano. «Siamo disposti a parlarne a condizione che la delicata questione del doppio passaporto venga risolta assieme da Roma, Vienna e Bolzano nel modo più armonioso possibile», ha aggiunto poche settimane fa il segretario della Lega Trentino, Mirko Bisesti. L'argomento potrebbe finire per incrociarsi con la delicata trattativa per costruire un asse comune in tema di migranti, basato sull'idea di creare centri di detenzione fuori dai confini europei. Il gruppo di «tecnici» dei tre paesi si è già visto la scorsa settimana e lunedì torna a riunirsi a Roma, presso il Viminale.
La deputata azzurra Michaela Biancofiore, dichiarata avversaria della doppia cittadinanza, dice che la proposta potrebbe essere «stata concordata masochisticamente con Roma, peraltro nell'anno della ricorrenza della vittoria dell'Italia nella prima guerra mondiale, a seguito della quale negli accordi di pace l'Alto Adige divenne italiano».
Silvio Gentile
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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