«Vado al lavoro»: la scusa dei furbetti

Domenica 15 Marzo 2020
I CONTROLLI
BELLUNO «Sto andando al lavoro», ma non era vero. È la scusa usata da una delle 17 persone denunciate dalla polizia di Stato, che ha effettuato in questa settimana quasi 4mila controlli tra uomini e donne identificati e sopralluoghi in esercizi commerciali. È il dispositivo messo in campo con il coordinamento della Prefettura per il monitoraggio e controllo del rispetto delle previsioni del Dpcm (Decreto del Presidente del consiglio dei ministri) dell'8 e 9 marzo con le misure restrittive anti-contagio.
I DATI
Dall'8 marzo ad ieri le pattuglie della Questura hanno controllato 1078 persone, e 17 sono state denunciate per l'articolo 650, ovvero per inosservanza dei provvedimenti dell'autorità. Non sono mancate le fase attestazioni: sono state scoperte in due casi. Sono 2720 gli esercizi commerciali controllati. Anche in questo caso sono scattate 6 denunce ai sensi dell'articolo 650, ovvero per non aver rispettato gli orari di chiusura imposti del decreto. Anche dopo la chiusura totale dell'Italia in zona rossa c'è stato chi ha tenuto aperto l'attività, con clienti all'interno, in barba alle nuove regole. «Dai controlli effettuati - spiega la polizia - è emerso che, a parte qualche singolo caso opportunamente sanzionato, la stragrande maggioranza dei cittadini si è attenuta alle disposizioni del Governo. Ciò significa che la popolazione bellunese ha ben compreso la delicatezza del momento».
IL QUESTORE
«Lo scopo dei controlli - si legge nel comunicato del Questore Lilia Fredella diffuso ieri - ha come obiettivo primario la tutela della salute di ciascuno e ancor di più aiutare a comprendere che l'interesse della collettività è assolutamente primario rispetto a quello dei singoli. Ed è con questo spirito di vicinanza alla popolazione, che le pattuglie della polizia di si stanno impegnando in questa provincia». Il Questore Fredella ha incrementato le pattuglie di controllo sul territorio con il motto Vicini alla gente. Al lavoro gli agenti della squadra Volanti e anche della Polizia stradale, la polizia ferroviaria, che ha effettuato invece controlli sui passeggeri in arrivo e in partenza dalla stazione di Belluno. La polizia Postale: che ha sventato la truffa dell'inoltro di email a firma di una tale dottoressa Penelope Marchetti, presunta esperta dell'Organizzazione mondiale della sanità in Italia, con l'allegato anti-coronavirus, che però infetta il computer di chi lo riceve.
LE DOMANDE
La Questura è stata in prima linea anche per rispondere alle domande e i dubbi dei cittadini sulle nuove regole. «È stato aumentato - spiega la Questura - il personale all'Ufficio Relazioni con il Pubblico per garantire, soprattutto in questa prima fase di applicazione delle misure di contenimento, una risposta alle oltre 1000 chiamate giornaliere che giungono ai nostri centralini». Grande aiuto per i cittadini anche la pagina Facebook della Questura da dove i personale ha dato consigli, suggerimenti e interpretazioni del Dpcm.
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